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Ratter

Regia di Branden Kramer vedi scheda film

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Utente rimosso (Salvatore_Scagli

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La recensione su Ratter

di Utente rimosso (Salvatore_Scagli
7 stelle

Iperconnessi e isolati

Ratter
si incentra sulla vita, ipertecnologizzata, di Emma, giovane studentessa che dal Midwest si trasferisce a New York. Passata dalla provincia alla metropoli, la ragazza può contare esclusivamente su un'amica e su Michael, ragazzo appena conosciuto e di cui pian piano si innamora, mentre ancora fa capolino l'ex fidanzato, che stenta ad accettare la rottura tra lui ed Emma.

La giovane ha sempre con sè il cellulare, gioca e balla attraverso il computer, si collega coi suoi genitori via internet ... e, a un certo punto, inizia ad essere controllata in ogni suo atto da una presenza misteriosa. Uno stalker ? Un hacker ? Il suo ex ? Michael stesso ?

Significative e filmicamente interessanti sono le riprese dal basso, dall'interno della borsa, della ragazza mentre cammina per la via. In un crescendo che inchioda allo schermo, Emma si troverà dentro casa una figura oscura, in ogni senso, che ha una colluttazione con lei, che intanto urla e mugola. Che fine ha fatto Emma ? È stata assassinata ? Violentata ? È solo svenuta ?

La pellicola, che non è un mero, l'ennesimo, cyber-thriller, non lo rivela, chiudendosi con l'arrivo della polizia allertata dalla madre della ragazza.

Quantunque allo spettatore interessi un finale concreto, nel bene o nel male, e non già sospeso come quello scelto dal regista Kramer, l'opzione si dimostra giusta. Scopo del film, infatti, non è quello di svelare l’identità dell’autore del controllo della vita di Emma e cosa abbia fatto infine alla ragazza stessa.

Il film, invero, è una denuncia, in forma certamente iperbolica, dei rischi dell'iperconnessione odierna, a cui sempre più persone si sottopongono liberamente (al netto del battage culturale e commerciale che presenta come di prima necessità beni che, al più, sono di comodo). Liberamente infatti le persone dispongono della propria privacy, non solo scattando e pubblicando di continuo proprie foto. E liberamente mettono a repentaglio persino la sicurezza individuale e sociale.

Nel quotidiano, tuttavia, senza arrivare necessariamente all'esito della vicenda della protagonista di Ratter, il problema vero è quello della solitudine di esistenze vieppiù in apparenza legate globalmente, ma sostanzialmente isolate: i genitori della ragazza non si vedono mai, ma se ne sentono solo le voci via web; e moltissimi momenti della giornata di Emma, a parte le parentesi all'università o in discoteca, si svolgono nella sua abitazione, dove crede, con tutti i dispositivi tecnologici in suo possesso, di essere ad un tempo al sicuro e in compagnia, tutelata e in relazione con gli altri, protetta e in comunicazione col mondo.

Questo rifugiarsi in casa, il suo stesso gesto autoerotico, il rapporto incerto con Michael, le telefonate dell'ex … sono invece metafore del solipsismo di Emma, che è l'autentico dramma della società attuale. La quale più che da "socii" (compagni, in Latino) è sempre più fatta da "monadi senza finestre" (G. W. Leibniz), con crescenti difficoltà relazionali e di condivisione. Che le "finestre" del computer e del web, se abusate, alimentano, con l'illusione che le modalità tecnologiche di comunicazione possano surrogare la comunione tra le persone; e che la virtualità possa divenire l’unica realtà.

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