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Hitchcock/Truffaut

Regia di Kent Jones vedi scheda film

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La recensione su Hitchcock/Truffaut

di gaiart
8 stelle

 

HITCHCOCK:

L’ARTISTA CHE SCRIVEVA CON LA CINEPRESA

 

Visto da Truffaut

 

 

Jean Cocteau a proposito di Proust disse che “la sua opera continuava a vivere come gli orologi al polso dei soldati morti”.

Allo stesso modo, usando la medesima immagine, Truffaut definì la produzione miracolosa, l’estrema emotività e la maestria tecnica di Hitchcock. “Morto l’uomo, non morirà mai il cineasta” - disse. E aveva totalmente ragione!

 

Definito da Truffaut, “Hitchbook”, nel ‘67 uscì: “IL CINEMA SECONDO HITCHCOCK”, il libro più divertente e intelligente mai scritto prima sulla settima arte. Dopo 4 anni dall’incontro e dialogo tra i due maestri, dove 9 ore di registrazione al giorno, per più di una settimana, sfociarono in un must per i cinefili, il francese impresse la memoria, la sofisticazione e bravura di Hitch nelle menti, nei cuori di molti spettatori che lo amavano proprio (e continuano a farlo oggi) con pagine bellissime.

 

Pubblicato per i tipi del Saggiatore, il testo sacro mette due geni a confronto in un tomo ormai di culto, in cui essi si dimostrano estremamente consapevoli della loro maestria.

L’autore dei Quattrocento colpi interroga provocatoriamente quello di Psycho, analizzandone la vasta produzione; i due parlano d’invenzioni visive, montaggio, taglio delle inquadrature, narrazione, per poi sfociare inevitabilmente nelle iperboli di sogno, eros ed emozioni. A differenza di molti registi che si autocompiacciono, Hitch i film li sapeva fare per il pubblico e non per se stesso.

 

Tali conversazioni non potevano che sfociare in un’utile e nostalgica pellicola di 85 minuti, Hitchcock/Truffaut di Kent Jones[1] in cuiil regista francese affronta tematiche dei film del maestro del brivido, arricchite da fotografie del tempo, estratti dei capolavori di Hitchcock, corrispondenza tra i due e i commenti di Martin Scorsese, David Fincher, Kiyoshi Kurosawa, Wes Anderson, James Gray, Olivier Assayas, Richard Linklater, Peter Bogdanovich e Paul Schrader. 

Questa sarà visibile nelle sale italiane[2] solo il 4, 5 e 6 aprile.

Nella pellicola si apprende che Hitch,oltre che ingegnere e abile pubblicitario, fu un maestro nella dilatazione delle sequenze, uno scultore del tempo, abile nel maneggiare tradimento e senso di colpa, disinvolto verso la verosimiglianza, un teorico dello spazio e, a differenza di molti registi che si autocompiacciono, i film li sapeva fare per il pubblico e non per se stesso.

La sua genialità, oltre ad espedienti tecnici e temporali geniali, come una luce in un bicchiere di latte o delle innovative riprese dall’alto che lo rendevano omnisciente al pari di DIO, dimostra anche un utilizzo dello spazio che serve a dare profondità, senso del terrore e della drammatizzazione, rendendo il suo pubblico, un malleabile burattino nelle mani di un asso della visione.

 

 

 

François Truffaut (1932-1984) è uno degli autori più amati del cinema francese. Regista dal 1959, creatore della Nouvelle Vague con Godard, Malle, Chabrol, è stato teorico del cinema e critico di punta dei Cahiers du Cinéma.

Alfred Hitchcock (1899-1980) è il maestro del thriller cinematografico. Nato a Londra, è approdato a Hollywood nel 1939. Da allora ha diretto alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema.

 

 

 

[1] Che verrà distribuito da Cinema e Nexo Digital.

[2]Elenco delle sale disponibile su www.nexodigital.it e trailer https://www.youtube.com/watch?v=VFYsmkV7EV0

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