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Blood Father

Regia di Jean-François Richet vedi scheda film

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La recensione su Blood Father

di emil
6 stelle

 

L'ex galeotto alcolista John Link (Mel Gibson) è in libertà vigilata. Vive in una roulotte nel deserto dell'Arizona in una specie di comunità , tira a campare facendo il tatuatore. Link ha anche una figlia che non vede da tempo (E. Moriarty) che si è messa in un brutto casino con dei narcotrafficanti. Roba di soldi. Quando busserà alla porta del papino per chiedere aiuto, questi non potrà tirarsi indietro.

 

Basato sul romanzo omonimo di Peter Craig , qui sceneggiatore (suo il copione di "The Town" diretto da Ben Affleck), Richet ritorna sulla strada del crimine che a lui tanto calza. Abbandona gli efficaci virtuosismi del dittico su Mesrine che lo ha imposto all'attenzione di pubblico e critica, e sceglie una narrazione che va con il pilota automatico. Niente split screen, nessun flashback, latitano il rigore e la solennità della sua opera migliore. Qui non c'è genialità ne inventiva; solo la camera , invaghita del protagonista.

Ci stringe il cuore rivedere il vecchio Mel.

Rozzo e barbuto, ha gettato da tempo alle ortiche lo status di sex symbol. Con i bicipiti rinvigoriti d'accordo, ma anche con la pancia gonfia, alla mercé dello spettatore. È lui l'epicentro della storia, che non parla primariamente della redenzione di una figlia, quanto invece della catarsi di un uomo liberato da una vendetta compiuta suo malgrado.

Montagne di spazzatura umana, tra killer narcos ( Raoul Trujillo, straordinaria maschera attoriale già ammirata in Apocalypto), viziati figli di papà ( Diego Luna) e predicatori anacronisti rimasti imprigionati nel tempo (M.Parks); tutti in balia delle rosse polveri di un deserto indifferente al dolore altrui, che assiste impotente al consumarsi della tragedia.

 

Accolto tiepidamente della critica (è pur vero che il film soffre di alcuni momenti di stanca nel descrivere il rapporto padre/figlia) ,  "Blood Father" ha il merito di recuperare una (ex) grande star cucendogli addosso un ruolo ad hoc, seppur presenti una storia che puzza di già visto.

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