Regia di Jean-Marc Vallée vedi scheda film
Demolition è un film del 2016, diretto da Jean-Marc Vallée
Prima parola che mi viene in mente: coerenza. Il percorso iniziato dal regista canadese Jean-Marc Vallée nel 2013 con l'acclamatissimo Dallas Buyers Club, continuato poi l'anno dopo con Wild, prosegue con questo Demolition ("Amare e vivere" aggiunto al titolo italiano).
Se nel primo film, il protagonista, Ron Woodroof, era un ubriacone tossico che dopo aver scoperto di essere affetto dal virus dell'HIV inizia un'ideale percorso verso la redenzione e la lotta contro le case farmaceutiche americane, nella seconda pellicola la giovane Cheryl intraprende un vero viaggio solitario nella natura dopo che la sua vita da eroinomane viene sconvolta dalla morte della madre.
Nel caso di Davis (Jake Gyllenhaal), la quotidianità del suo superficiale viene bruscamente interrotta dalla morte della moglie. Il centro di tutto è proprio la dipartita di Julia, che porterà Davis ad affrontare ed elaborare il lutto nella maniera più incredibile e surreale pensabile.
L'intero film si regge sulla performance di Gyllenhaal e sul suo personaggio, che con il passare del tempo riesce a raccogliere ogni piccolo frammento del suo passato, scoprendo dettagli su di se (e non solo) di cui fino a quel momento non ne era a conoscienza.
Per poter fare ciò, c'è bisogno di una spinta per fare a pezzi la vita noiosa e vuota prima del lutto.
Ed è qui che in Davis cresce l'ossessione e il desiderio di fare letteralmente a pezzi ogni cosa, di capire come sia fatto tutto ciò che lo circonda, come se volesse trovare ciò che realmente lo affligge e riuscire a far uscire ciò che lo opprime dentro.
Demolition è un indie movie che sembra mancare di profondità di primo acchito ma che si riesce nel suo obbiettivo: far vivere allo spettatore il lutto di Davis come lui stesso lo elabora; che piaccia o meno, che sia condivisibile o contestabile, il lavoro di Jean-Marc Vallée è una giostra di emozioni contenute che riescono nell'intento prefissato.
Il ricco cast di supporto regge perfettamente e nonostante nomi blasonati (Chriss Cooper e Naomi Watts su tutti) emerge la prova del debuttante Judah Lewis nei panni di un ragazzino disturbato che grazie all'incontro con Davis trova la forza di esprimere il suo io.
Degna di nota la colonna musicale,con brani come Crazy On You degli Heart e Mr. Big dei Free, che accompagna perfettamente i momenti più toccanti e quelli più divertenti del film. Piccola pecca: un appiattimento del ritmo circa a metà film, che sembra ripetere uno schema già visto qualche minuto prima.
Nonostante questo la regia messa in gioco da Valleè è interessante, con questo effetto "stadycam" non invadente e con un montaggio lineare.
Il regista canadese dunque rimescola le carte, già mostrate nei suoi film precedenti, ma riesce a "chiudere" alla grande questo trio di personaggi memorabili grazie ad un Jake Gyllenhaal ispiratissimo e sempre più icona del cinema contemporaneo.
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