Espandi menu
cerca
Tempi moderni

Regia di Charles Chaplin vedi scheda film

Recensioni

L'autore

IlGranCinematografo

IlGranCinematografo

Iscritto dal 30 luglio 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci 42
  • Post 8
  • Recensioni 418
  • Playlist 27
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Tempi moderni

di IlGranCinematografo
10 stelle

Lente attraverso la quale osservare la realtà con coscienza e ragionevolezza.

 

L'operaio Charlie Chaplin risucchiato da un congegno meccanico rotante appartiene a quella rosa di momenti che sempre, dovunque, in qualsiasi situazione o in qualunque tempo significano "cinema". E Tempi moderni, sesta pellicola di lungo metraggio di un regista straordinario, è categoricamente il trionfo dell'arte filmica, intesa nella sua più zelante mansione: quella di lente attraverso la quale osservare la realtà con coscienza e ragionevolezza. Chaplin, grazie a un anomalo e davvero efficace occultamento (non totale) del sonoro come in Luci della città, sonda l'America degli anni Venti e Trenta, portandone alla luce i divari, le ingiustizie, le crude verità. Si esprime appellandosi a un registro (il comico che lascia, però, l'amaro in bocca) già sperimentato negli altri lavori (di cui si ricorda con gioia Il monello), ma perfezionato e affilato a dovere, sino a risultare mirabilmente toccante: le sferzate acuminate alla massificazione (la geniale allegoria tra il gregge di pecore in pascolo e le masse borghesi), alla fretta irreprimibile dei tempi (l'orologio della prima inquadratura; ma tutto, in effetti, trasmette costante agitazione per il ritmo inesorabile), al cieco consumismo (la sequenza nel grande magazzino), all'industrializzazione selvaggia che annienta la persona (la catena di montaggio che ammattisce il povero protagonista) e alla generale confusione sociale conducono infatti lo sguardo a una mesta prospettiva di futuro, dove la pace del corpo e dell'animo non è contemplabile, se non in fantasie della mente. Ma il calore di un rapporto soavemente umano e sentito – l'amore tra il goffo Charlie Chaplin e la tenace Paulette Goddard – può almeno, se non risanare le brutture portate dal progresso, impedire che vadano in completa esacerbazione: su ciò, il magnifico finale parla da solo. Capolavoro.

Indissolubile dall'opera la splendida musica composta dallo stesso Charlie Chaplin.

Film STRAORDINARIO (10) — Bollino VERDE

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati