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Lo strano vizio della signora Wardh

Regia di Sergio Martino vedi scheda film

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La recensione su Lo strano vizio della signora Wardh

di Baliverna
7 stelle

La Fenech ha un marito, un amante, e un ex-amante.... Insomma, sono decisamente in troppi.

Prima di questo avevo visto il suo fratello minore, per così dire, cioè “Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?”, il quale, accanto a pregi, presenta secondo me diverse criticità. Ebbene, questo mi è parso sicuramente migliore di quello. È infatti evidente che Sergio Martino tenta, riuscendoci, di operare una regia degna di questo nome, che non sia solo inquadrare i personaggi nel modo più semplice. Certo, si rifà a Dario Argento e forse a Hitchcock, ma non scopiazza, e cerca di farlo con intelligenza. Alcune sequenze sono ben riuscite nella loro semplicità e tensione, come quella nel parco deserto di Schönbrunn, a Vienna.

Dall'altro canto, è forse la sceneggiatura a non essere a prova di bomba: il complesso intreccio scricchiola un po', e i colpi di scena finali sono forse un tantino gratuiti. Tuttavia, il buon livello tecnico della regia rende comunque interessante la visione.

La Fenech, paffutella e al massimo dello splendore, recita abbastanza bene, ma ha anche dei momenti di incertezza in cui non sa che espressione assumere. Riesce forse meglio di lei la sua amica bionda, sbarazzina e saccente. Gli uomini se la cavano, ma non più di questo.

Poi, che dire, il pubblico chiedeva le scene di nudo e di sesso, e Martino ce le ha messe. Tuttavia, la scena di sesso dove gli amanti strofinano tra i loro corpi frammenti di vetro è anche una discreta metafora della loro relazione sentimentale. Ma tutti si fanno del male l'un l'altro in questa pellicola: sui personaggi e sui loro rapporti aleggia il cinismo tipico degli anni '70, poiché regnano il calcolo, la simulazione e l'interesse. E la violenza travolge tutti.

La pellicola sembrava un felice presagio per la carriera di Martino e per il cinema italiano degli anni '70, ma - come già detto all'inizio – la vena positiva si sarebbe presto esaurita, anche a causa della poca attenzione che si dedicava a scrivere i film. Spesso si badava solo ad inserire nella trama abbastanza erotismo ed abbastanza sangue, e sul resto (contenuti, personaggi) si tendeva a soprassedere. Da qui i molti thriller mediocri degli anni '70. Peccato.

PS

La Fenech, l'attrice più pulita del cinema italiano, si accinge solamente a fare la doccia – sua scena classica – ma poi non la fa.

 

 

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