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Padri e figlie

Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film

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La recensione su Padri e figlie

di Lina
8 stelle

Non ho mai amato particolarmente il cinema di Muccino, ma questo film mi è piaciuto molto perchè ha toccato le corde del mio cuore, emozionandomi come non mi succedeva da tempo. Per tanti la trama sarà stilisticamente furba e studiata a tavolino per commuovere, per altri una sterile e classica "muccinata", ma io non mi lascio influenzare dai pregiudizi che ci sono da sempre sul suo stile cinematografico e su di lui come regista. Se portasse un'altra firma infatti, ho il sentore che i giudizi sarebbero stati più indulgenti. Comunque sia, io l'ho trovato un film profondo e ben interpretato. L'ho visto per caso, durante la messa in onda in tv diversi giorni fa e mi ha conquistata.

La trama coinvolge sin dall'inizio con i suoi temi forti: la perdita degli affetti cari e il relativo dolore che ne consegue, le difficoltà dei bambini che perdono uno o entrambi i genitori, i disturbi psichici e i pericoli dell'epilessia, i ragazzi che crescono come sbandati e che a causa di un trauma durante l'infanzia manifestano comportamenti autodistruttivi, la solitudine, l'isolamento e la paura di amare e di legarsi a qualcuno temendo poi di perderlo...

La narrazione divisa tra passato e presente, devo dire che all'inizio mi ha confusa un po', ma dopo ho iniziato a comprendere e i flashback della vita da bambina della protagonista sono stati i più commoventi. I profili caratteriali dei protagonisti sono ben tracciati e il timore di affezionarsi a qualcuno di lei mi ha fatto immedesimare provocandomi i brividi.

La storia è ben congegnata, con scene e dialoghi impeccabili e di effetto. Russell Crowe, finchè è rimasto in scena, si è rivelato un buon mattatore, ineccepibile e intenso, mentre Amanda Seyfried si è rivelata perfetta per la parte della ragazza con una profonda cicatrice psicologica che passa da un letto all'altro evitando l'amore che inconsciamente, non riesce a fare a meno di associare al dolore. Eppure, è un personaggio forte che non si è lasciato andare e che ha lottato per emergere diventando un'assistente sociale.

Il finale è tenero e dolce, anche se mi ha sorpresa un pochino la facilità con cui lui la perdona dopo un tradimento, ma in sostanza è un film introspettivo che mi ha fatto piangere come non mi capitava da tempo, forse anche perchè gli argomenti che affronta non sono mai stati indifferenti alla mia emotività. Il trauma che lascia una perdita famigliare durante l'infanzia, soltanto chi l'ha vissuto può capirlo.

Molto toccante anche la trovata del libro "padri e figlie" come strumento che unisce i due protagonisti.

In definitiva, non dico che questo film sia un capolavoro, ma lo ritengo certamente intenso, efficace, godibile e ben fatto a differenza di tanta spazzatura sopravvalutata che si trova ormai in giro.

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