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A Girl Walks Home Alone at Night

Regia di Ana Lily Amirpour vedi scheda film

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La recensione su A Girl Walks Home Alone at Night

di ohdaesoo
8 stelle

presenti piccoli spoiler
Un ragazzo che pare James Dean cammina tenendo in braccio un gatto che pare Giuliano Ferrara.
Sotto un ponte c'è una fossa comune, corpi su corpi.
Poi sarà buio.
Sempre buio.
In una città iraniana devastata dal peccato, sorta di Sin City meno stilosa e più vera, in questo buio vivono spacciatori, magnaccia, puttane, drogati, transessuali e altra feccia su richiesta.
Sembra non esserci nessun altro, sembra non esserci niente di buono a Bad City, sembra non essere mai giorno.
E nell'oscurità, nascosta nel suo chador, si aggira una ragazza che sotto quel chador sprizza pop music e voglia di vendicarsi..
Gira solo al buio, gira sola al buio.

Ed è la protagonista di un film iraniano capace di unire stile, originalità, anima e messaggio.
Un noir che è misto di tante cose, horror con pochissimo sangue, un thriller a tinte fosche, qualche spruzzata di espressionismo dei primordi, una storia d'amore impossibile e flirtante con la morte.
Ma che bellezza questo film uguale solo a sè stesso, che bellezza trovarsi in questo bianco e nero, che bellezza avere davanti una storia di ragazze vampiro e uomini schifosi in un'opera che riesce, senza quasi che facciamo in tempo ad accorgercene, a denunciare in maniera fortissima un sistema etico morale disumanizzante.


Solo una donna poteva girare questo film, solo una donna.
Perchè questo, e riesco a notarlo anche io che tento sempre di non vedere i significati sociali nascosti nei film, è un attacco durissimo a un paese e ad una cultura che uccidono continuamente l'identità femminile.
Donne costrette a nascondersi in veli e mantelli. Predicatori alla tv che le urlano contro il loro ruolo di esseri sottomessi. Magnaccia che le sfruttano e le violentano. Nessuna possibilità di poter uscire fisicamente e moralmente da questa condizione.

E allora, geniale, il chador diventa una specie di mantello vampiresco. E la donna, piano piano, inizia a portar avanti la sua vendetta.
C'è un'eleganza e uno stile pazzesco in questo A Girl walks home alone at night. C'è occhio, tecnica, sensibilità. Ci sono scene che stai lì e le guardi a bocca aperta, come l'inseguimento "a specchio" con il vecchio, lei che corre con lo skate, la transessuale che balla con un palloncino a forma di cuore e a significato di speranza, scene di discoteca girate con vorticosa grazia in cui lui, con un viso che è una sorta Johnny Depp dalle mani di forbice, è vestito da Dracula, come lei, e poi la luce, la luce finalmente, la luce che mostra al paese l'ennesima, forse ultima, vittima di Bad City, e poi la fuga in 3 da questa città. questa Bad City che forse solo città non è, ma un Paese, una regione, una cultura dalla quale aver voglia di fuggire.

 

E lei bellissima (ma bellissime sono tutte le donne del film) che balla nella sua casetta sotterranea con una magliettina che pare una pittrice di Montparnasse, lei essere sovrumano ma molto più vicino all'umano di quanto possiamo credere, lei che sembra l'indimenticabile Senza Volto che si aggirava in un'altra strana città , una città incantata dove una bambina cercava i suoi genitori e un disegnatore giapponese il suo posto nell'Olimpo.
Lei che ad un certo punto, come ne Le intermittenze della morte saramaghiane, commette il grave errore di innamorarsi, e se ti innamori poi non riesci a ucciderlo.
Cinema allo stato puro, in un bianco e nero dal contrasto fortissimo assistiamo a questo strano ibrido per cui ci sembra a volte di essere negli anni 20, quelli dei primi vampiri cinematografici, poi tutto si "colora" di anni 80, ma restiamo poi sempre ai giorni nostri, che quelli alla fine vengono raccontati.
Non c'è un solo effetto speciale, non c'è quasi una goccia di sangue, ma tutto sembra ugualmente ammantato da un chador di magia per cui ogni cosa che vediamo al tempo stesso sembra reale e non esserlo.

 

E la scena del bambino mio dio, una scena che sembra quasi crudele mentre in realtà nasconde una grandissima sensibilità. Impaurire quel bambino, impaurirlo a morte per non farlo diventare come gli altri.
Come tutti gli altri abitanti di Bad City.
Perchè adesso a Bad City per girare da sola di notte hai bisogno di un chador nero e di un morso che uccide.
Magari un giorno, tu, donna, non avrai bisogno di nessuno dei due.

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