Regia di Yann Demange vedi scheda film
Belfast.
Un inferno sceso in terra.
Una squadra di reclute inglesiviene mandata in città a supporto di un azione governativa; si tratta di effettuare alcune perquisizioni in case di famiglie cattoliche. Ma la zona è calda, al confine tra due ideologie, la cattolica appunto e la protestante, e presto la situazione sfugge di mano. Iniziano gli scontri in strada: quando un bambino ruba il fucile ad un militare rimasto ferito, il giovane Hook ( O'Connell) scavalca la barricata di protezione per recuperarlo e d'un tratto si trova isolato, lontano dal fuoco amico, braccato fra i vicoli della città in una terribile caccia all'uomo.
La follia della guerra filtrata attraverso gli occhi innocenti di una giovane recluta, che diviene minuscola ed impotente al cospetto di un odio viscerale verso il diverso, un male atavico che affonda pesantemente le radici in una terra maledetta e bieca, la cui storia è fatta con il sangue.
Uno scenario apocalittico e funereo, una città tombale ed impervia, dove si respira aria di morte, un non luogo dove si perdono le coordinate della civiltà, e che cambia pelle dal giorno alla notte, smarrendo fra le fiamme degli innumerevoli roghi ed esplosioni l'ultimo scampolo di umanità . Una tragedia dolente scandita al ritmo di un thriller militare, una tensione vivida che persiste dal primo all'ultimo minuto, una sceneggiatura che satura la narrazione su più livelli, portandola al collasso in un finale di raro impatto emotivo.
La camera a mano spavalda sonda gli spazi angusti della città, trascinandoci come spettatori impotenti in una caccia all'uomo spiazzante per quanto assurda.
E vibra forte al cuore dello spettatore.
Una messa in scena che non lascia scampo.
Un film imperdibile
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