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Pride

Regia di Matthew Warchus vedi scheda film

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Julia1994

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La recensione su Pride

di Julia1994
8 stelle

Sublime. Non ci sono altri termini per definire la delicatezza con cui Pride descrive elementi sempre poco presenti nel mondo quotidiano: solidarietà e empatia.

 

Uscito nelle sale britanniche nel 2014, il film ripercorre un evento realmente accaduto di trent'anni prima.

Un piccolo gruppo di gay e lesbiche londinesi decide di schierarsi a favore di una raccolta fondi per i minatori del Galles,  in sciopero per motivazioni politiche.

A spingere questi ragazzi a partecipare con così tanta convinzione è la forte empatia nei confronti di persone che subiscono una discriminazione pari a quella che loro stessi affrontano nella vita di tutti i giorni.
Il dialogo non sempre sarà facile e scontato.

Pregiudizio, stereotipo, etichette applicate sulle persone come se fossero barattoli di marmellata, ostacolavano, ieri come ancora oggi, una pacifica convivenza.

 

 

Non è solo una questione economica: se da un lato è importante aiutare i minatori in difficoltà, dall'altro si attraversa il dramma profondo del non essere accettati da tutti per i propri gusti sessuali.
Oltre all'aiuto per i minatori, infatti, sono ben rappresentate le lotte legate alla sessualità e la durezza con cui si guardava a un mondo di "pervertiti", malati.

Quando evidentemente l'unica malattia è l'ignoranza e la volontà di non documentarsi, e rimanere chiusi nelle proprie gabbie mentali. 

Se, infatti, la curiosità e l'iniziale atteggiamento di sospetto da parte di un Galles legato alla tradizione possono essere giustificati; lo stesso non si può certo dire per le posizioni irrazionali e omofobe senza ragione alcuna.

Nel primo caso a parlare è la non conoscenza; nel secondo la volontà di chiudere le porte.

Anche le famiglie dei ragazzi omosessuali spesso sono portatrici di un atteggiamento di chiusura nei confronti dei loro stessi figli.

Ma, fortunatamente, non tutto è perduto: l'aiuto economico di questo gruppo strampalato verrà accettato e il dialogo e il confronto saranno favoriti.

Il messaggio è chiaro: uniti si può vincere, uniti si può prendere in mano un megafono e combattere per la propria dignità e per la parità. Addirittura, si può vincere.

Infatti la solidarietà è anche reciprocità: non ci si limiterà all'aiuto per gli scioperanti.

Durante il gay pride londinese del 1985 ci sarà una splendida sorpresa...

 

Recitazione senza sbavature, perfetta, da parte di tutti.

La sceneggiatura e la regia sono ineccepibili.

E' quasi ridicolo cercare aggettivi che possano descrivere la bellezza di questo film, che anzi è stato forse sottovalutato, in termini materiali, dalla critica.
La colonna sonora accompagna lo spettatore rendendolo partecipe della rivoluzione in atto.

 

Si ride? Un sacco. Di gusto, di fronte alle vecchiette progressiste; sornioni per le tattiche imparate da "quei pervertiti" dei gay per rimorchiare in bar.
Si piange? Ovviamente. Senza dubbio.

Lo consiglio? Assolutamente sì!

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