Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Parabola piuttosto esplicita sull'invasione del media visivo (a partire dalla tv, ma non solo: la diffusione della videocamera per uso casalingo, ad esempio) nella società di fine millennio. I rapporti fra uomo e donna sono frammentari e sostanzialmente falsi, fallaci, basati su convenzioni e rappresentazioni (appunto), ottimo spunto di riflessione se si considera che il film viene alla luce alla fine del decennio dell'immagine, i famigerati anni '80 (entusiasmanti quanto bugiardi); il sesso in tutto ciò è più un mezzo per ricercare un'umanità, una solidarietà concreta fra individui appartenenti alla stessa specie, che non un semplice fine. Perciò frigidità ed impotenza sono citati frequentemente. Molto in profondità si legge così una spersonalizzazione del genere umano, dovuta (anche) al ruolo dei media, della tecnologia e dell'immagine in sè, intesa appunto come rappresentazione virtuale. Soderbergh esordisce così, con questa commedia basata più sui dialoghi che sull'azione, generando già aspettative che comunque non deluderà, anche quando passerà a grandi produzioni. 6/10.
Ann e John sono una coppia apparentemente felice; lui la tradisce però con la sorella di lei, e quando ospita in casa l'amico Graham, che ha il vezzo di videoriprendere interviste sul sesso, quest'ultimo comincia ad insidiare Ann.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta