Regia di Phillip Noyce vedi scheda film
Come il grigiore di una società completamente omologata e anestetizzata dalla paura di ripercorrere conflitti sanguinosi, si adegua magnificamente anche il tono del film, generalmente soporifero e noioso.
Mortificando l'eccellente spunto di base di una graduale presa di coscienza del protagonista sul mondo in cui vive e specialmente su quello che ha perso, nel bene e nel male, il film di Noyce si trascina di banalità in banalità, tra memorie che sembrano spot pubblicitari e non sottilenando minimamente gli aspetti cupi di una società falsa fin dalle sue fondamenta.
Il difetto maggiore di questo film è proprio nella sua mancanza di emozioni vere, freddo come un frigorifero dove quel minimo di calore viene trasmesso da Bridges e la Streep a cui basta il pilota automatico per dare qualche piccolo sussulto. Vedere un film come The Giver ti invoglia solo a rivedere pellicole come La fuga di Logan o THX 1138 non dissimili ma di livello decisamente più alto.
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