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Vizio di forma

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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La recensione su Vizio di forma

di Mulligan71
6 stelle

Larry "Doc" Sportello, creatura letteraria di Thomas Pynchon,  si porta addosso mezza Woodstock, assomiglia, a turno, a John Sebastian, Joe Cocker e al Neil Young di Topanga Canyon, e anticipa, solo per l'epoca, il Drugo di Jeff Bridges. Ah, mettiamoci anche Hunter Thompson, il reporter "gonzo". Insomma, un grandioso Joaquin Phoenix, è, qui, l'emblema di una generazione, quella hippie, agli albori della sconfitta e del declino, l'inizio degli anni settanta, in cui, in una Los Angeles, che si divide fra buoni, o "fattoni", e cattivi, polizia corrotta, FBI, governo, trafficanti di droga, si trascina, fra una canna e l'altra, in una complicatissima, improbabile, faticosa, indagine su cittadini al di sopra di ogni sospetto. Anderson, uno dei grandi registi di oggi, e si vede, nonostante i difetti, anche in "Vizio Di Forma", torna agli inizi del suo cinema, alle atmosfere di "Boogie Nights", 1997, che è però decisamente superiore, dimenticando il suo Cinema potente a favore di un pillola acida e divertita, così piena di "sballo" da sembrare una chilometrica jam dei Grateful Dead. Un film lunghissimo, che a volte annoia e si perde fra personaggi tipici del periodo e i colori saturi della fotografia, dove a farne le spese è, come già detto, la trama, che non riesce a coinvolgere fino in fondo. "Vizio Di Forma" ambisce a quella nicchia da "film cult", che, con gli anni, potrebbe dargli nuova importanza, ma siamo ben distanti, per esempio, dall'impatto pop del "Grande Lebowski". Sportello/Phoenix non buca lo schermo come il Drugo. Ottima, ovviamente, la colonna sonora, a tratti psichedelica, a tratti morbida, con un bell'uso, non a caso, di alcune canzoni di Neil Young. Mezzo punto in più, diciamolo, per la strepitosa scena fra Katherine Waterston, hippie girl di una bellezza abbagliante, e Phoenix, quasi sul finale: una delle scene di più delizioso erotismo del Cinema degli ultimi anni. "Vizio Di Forma" è un oggetto freak, ma con poca sostanza, in fin dei conti.

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