Regia di Hans Petter Moland vedi scheda film
Come in tutti i film western, c'è il protagonista buono (addirittura "cittadino dell'anno" del piccolo paese e corteggiato per entrare a far parte della lista del Partito degli Agricoltori alle prossime elezioni) a cui viene fatto un torto gigantesco e che quindi reagisce inusitatamente e con violenza. Solo che il suo fare va a rompere l'equilibrio precario fra due bande rivali dando così origine a "incidenti" a catena fino all'ultimo, classico epilogo davanti all'OK-Corral...
Ma in realtà non è un western: la location è apparentemente quanto più agli antipodi, perché la storia si svolge fra i ghiacci della più fredda landa dell'inverno norvegese!
Film spassoso: forse definirlo "commedia" è un po' approssimativo, con le sue tracce di action-movie ma anche di grotesque.
Notevoli gli spunti ironici, oltre al nome stesso del protagonista (Dickman, che sappiamo cosa voglia dire in inglese): dal gangster spietato e "vegano", alla coppia di furfanti irreprensibilmente criminali e (occultamente) gay, alle discriminazioni etniche ("sei una brava persona anche se sei un immigrato", ovvero proveniente dalla .. Svezia); senza parlare poi della musica di sottofondo nelle scene clou che sembra ripresa (o lo è effettivamente) dai film di Sergio Leone.
C'è anche il tocco di sensibilità "europea": quando la moglie del protagonista dimostra la sua contrarietà a quanto sta facendo il marito, abbandonandolo e lasciandogli come spiegazione un biglietto (in bianco).
Da vedere in queste lunghe sere invernali.
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