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Robocop

Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Robocop

di GARIBALDI1975
8 stelle

 

Non so dire quanto sia stato opportuno rifare un remake di questo titolo; ma di una cosa sono certo: sono convinto che sono in molti a pensare che "Robocop" (1987) è uno dei più grandi action movie degli anni '80.

 

Quando ero un ragazzino dai 12 ai17 anni pensavo a "Robocop" come ad un film d'azione volutamente banale e che acquisiva una certa originalità crogiolandosi nella sanguinaria violenza. Ventisette anni più tardi, con qualche anno in più e qualche capello bianco alle tempie, penso di aver acquisito anche un certa maturità ed esperienza nel valutare un film e quella che mi sembrava come una pellicola sanguinaria e violenta, la rileggo come una rappresentazione in chiave futuribile e satirica della società moderna.

 

Un cenno sulla trama:

Nel futuro, il dipartimento di polizia di Detroit è gestito dalla società OCP (Omni Consumer Products). Il vecchio Presidente dell'OCP ha piani ambiziosi per la città di Detroit, dotandola di un dipartimento di polizia di agenti robotizzati. Durante la presentazione di un prototipo, qualcosa va storto e il robot poliziotto uccide un innocente. Un progetto parallelo, invece, prevede l'utilizzo di cyborg (uomini e robot) scelti tra l'elite di uomini poliziotti. Quando il poliziotto Alex J. Murphy (Peter Weller) viene ucciso per mano del criminale Boddicker (Kurtwood Smith), diventa l'individuo ideale per essere trasformato nel primo RoboCop.

 

 

"RoboCop" è un film d'azione pura, che intrattiene in modo intelligente. La sua intelligenza la esprime sottoforma di una certa satira sociale; ci rappresenta un futuro in cui la privatizzazione esasperata fa si che anche la polizia sia gestita da una società dagli enormi capitali dove con poche idee si fanno tanti soldi. Un futuro in cui le operazioni per il trapianto di cuore meccanico sono pubblicizzate in TV, durante un telegiornale; oppure con la scena di un sindaco che, dopo aver perso le elezioni, per non perdere il suo impiego di primo cittadino, tiene in ostaggio il nuovo sindaco. Fondamentalmente "RoboCop" è un film che nello stile pacchioso degli anni '80, lussureggia tra umorismo e intelligenza, facendo uso della satira sul possibile futuro.

 

Tutto ciò è insaporito, aromatizzando l'azione di scene sanguinose e violente, quasi un luogo comune degli action movie deli anni '80. La scena in cui l'agente Murphy finisce per essere assassinato è molto cruda, inizia con la mozzatura della mano, poi con la eliminazione degli arti, ad uno ad uno, con il fucile a pompa, sino a terminare con un proiettile conficcato in testa. Nell'intero film il 'gore' più crudo si associa anche a qualche forma di umorismo (tipica del regista olandese Paul Verhoeven, vedi Atto di Forza) come quando RoboCop salva una donna da uno stupro sparandole in mezzo alle gambe per colpire il pube dell'assalitore.

 

 

Ora sarebbe sciocco non ammettere che "Robocop" è ormai un film datato, che mostra tutti i suoi anni (e su questo piano il remake del 2014 ha un suo senso), le scene a scatti con cui si dà vita al robot poliziotto cattivo oggi sono di un vintage che può fare solo sorridere. Ma per me "Robocop" rimane una pietra miliare nella storia del cinema di pura azione, tra i meglio fatti negli anni '80, e come ho già scritto, il remake per quanto buono per un pubblico moderno non raggiunge la qualità artistica impiegata per realizzare, nel lontano 1987, l'originale "RoboCop".

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