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Il ritratto di Jennie

Regia di William Dieterle vedi scheda film

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La recensione su Il ritratto di Jennie

di mondolariano
6 stelle

Un candido Joseph Cotten alle prese con una storia d’amore e di fantasmi, dove l’elemento ghost è molto velato e sembra un sogno che vive nell’immaginazione del protagonista. Tanti i momenti di poesia: le nuvole che compongono il cielo di una vecchia New York in bianco-nero, quale sfondo bohemien di un artista in cerca di fortuna; le musiche che rievocano antiche rimembranze, come il coro del convento e la canzone cantata dalla bambina; la stessa bambina che ha gli “occhi tristi” di Jennifer Jones, già interprete di “Bernadette” e non nuova agli ambienti di un monastero. Nella seconda parte il film si sdoppia, col viaggio per mare e la tempesta sull’isola, coronata da un’onda di maremoto di discreto effetto scenografico. Non si capisce perché la ragazza si avventuri su una barchetta in mezzo all’uragano, ma per fortuna l’intervento del pittore non cambia il suo destino e il fascino del sogno resta tale; salvarla sarebbe stata una forzatura.
Il ritratto è troppo matronale per assomigliare al volto fanciullesco della Jones. Colonna sonora dominata da “Nuages” di Debussy. Per indoli sensibili. Tre stelle e mezzo.    

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