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L'armata degli eroi

Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film

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La recensione su L'armata degli eroi

di alan smithee
8 stelle

JEAN-PIERRE MELVILLE

La violenza come fine necessario alla riunificazione; il tradimento come fine dell'unità di una nazione.

Nella Francia divisa in due del 1942 - da una parte, al nord, la zona occupata dalla dominazione tedesca, dall'altra, il centro sud, il governo collaborazionista di Vichy - la Resistenza si impegna attivamente in un'opera di silenziosa opposizione antinazista, affinché si evitassero azioni violente, atte solo a giustificare sanguinose azioni di rappresaglia ai danni della popolazione innocente.

L'azione si concentra sull'attività di Philippe Gerbier (un misurato, splendido Lino Ventura), smascherato e condotto in un campo di concentramento gestito dalla polizia del governo di Vichy, indipendente più nel nome che nei fatti, poi in un campo di prigionia tedesco, per finire in un albergo anonimo di Parigi, sottoposto ad interrogatori pressanti per indurlo a tradire la propria fede anti-oppressore.

Tenterà la fuga con un compagno di prigionia, assapora la soddisfazione di un aiuto condiviso e spontaneo da parte della gente comune che lo appoggia nella sua concitata fuga, finisce per raggiungere Marsiglia e, ricontattati i vecchi compagni gaullisti, progetta di stanare la persona che lo ha tradito. Ma, una volta catturato, pronto per essere giustiziato, i carcerieri provano un disgusto insopprimibile nel dover uccidere a sangue freddo un pur bieco traditore della patria. Poi Philippe ingaggia un amico di nome Jean Francois (Jean Pierre Cassel) per una missione importante, e si avvale della tenace Mathilde (Simone Signoret), per mettere a segno importanti missioni segrete. Tramite Jean Francois, Philippe incontra e sodalizza con il fratello di costui, Luc Jardie (Paul Meurisse), raffinato intellettuale che nasconde bene nelle sue alte frequentazioni, la propria aspirazione a leader della resistenza.

Gerbier torna nel cuore diviso delal Francia per cercare di far evadere l'amico Felix, arrestato e torturato; ma il piano, organizzato da Mathilde, fallisce e pure Gerbier finisce per essere acciuffato e, messo al muro, riesce a salvarsi all'ultimo momento grazie all'intervento della donna, e trova rifugio, ferito, in un casolare.

Da li verrà a conoscenza dei tragici destini dei suoi valorosi compagni di causa,; di Mathilde, catturata e eliminata dal suo stesso compagno di battaglia, che assieme ai superstiti, sarà destinato a simile violenta sorte finale.

Melville racconta fittamente storie concitate e disperate di resistenza estrema, di fedeltà ad uno stato che anela alla libertà perduta, rivendicandola sino alla morte. Trae spunto dal romanzo del '43 di Joseph Kessel, a cui aggiunge propri ricordi personali, per dar vita ad una complessa, tragica e concitata epopea sulla resistenza che, in sede di distribuzione, subì massacranti tagli, soprattutto nella versione destinata al mercato italiano, amputata di circa un terzo della sua durata.

Un'opera importante, militante, da essere affrontata nella sua versione estesa ed originale, quella voluta, pensata ed elaborata dal regista: una vicenda che appare scostante e complessa, spesso difficile da seguire senza perdere il filo, ma un film importante e fondamentale nella carriera del grande Jean-Pierre Melville.

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