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Trama

Nella neonata cittadina industriale di Udaka, nessuno osa testimoniare contro il boss Katsumata (Naoki Sugiura), nuovamente arrestato. Il procuratore Karita (Shôji Yasui) si sforza da tempo, senza successo, di dimostrarne la responsabilità riguardo ad alcuni casi rimasti insoluti. Disperato, chiede l'aiuto pubblico, sperando in un atto di coraggio da parte di qualche cittadino. A Tokyo, Shimabara (Jô Shishido) legge l'appello e decide di spedire due lettere anonime. La prima è diretta al procuratore e in essa racconta di aver assistito cinque anni addietro, insieme a due misteriosi compagni, all'assassinio del consigliere Nishida - per il quale i tre erano stati selezionati da un clan come guardie del corpo - da tutti creduto un suicidio, indicando in Katsumata il colpevole. L'altra invece, rivolta allo stesso Katsumata serve a chiedere altri soldi per pagare il suo silenzio, avendo ormai finito il denaro ottenuto anni prima allo stesso scopo. Katsumata impiega poco tempo a capire chi sia l'autore della lettera proveniente da Tokyo: gli altri due coinvolti nel fatto, - Yuchihiko Tachibana (Yûjirô Ishihara) e Makoto Terada (Akira Kobayashi) - vivono infatti a Udaka. Prima di partire per Udaka, Shimabara consegna alla sua fidanzata Yoko - senza avvertirla del contenuto, cioè i nomi dei suoi due compagni - una lettera da consegnarsi al procuratore nel caso non ritornasse entro dieci giorni. L'imprudente Shimabara viene gettato sotto un treno dagli uomini di Katsumata, che credono così di essersi liberati del pericolo. Il procuratore Karita, ricevuta la lettera da Yoko, raggiunge il locale di Yuchihiko Tachibana, per chiederne l'aiuto. Questi ha scontati cinque anni di carcere per aver ucciso a coltellate un uomo - che gli aveva violentato la ragazza, causandone il suicidio - e ora ha cambiato vita, guadagnandosi da vivere onestamente. Proprio mentre la polizia gli espone il caso, in sua compagnia c'è Keiko (Mie Kitahara), giornalista e figlia del consigliere Shishido, che rimane sorpresa di sentire che a quanto pare esiste la possibilità che il padre sia stato assassinato. Yuchihiko non vuole saperne di rivangare un periodo così buio della sua vita, ma di lì a poco alcuni avvenimenti lo costringeranno a prendere in esame la possibilità di cambiare atteggiamento. 

Note

Girata in b/n e Nikkatsu-Scope (il CinemaScope della casa giapponese Nikkatsu), la pellicola appartiene all'ondata di noir prodotti in terra nipponica con l'intento di competere al botteghino con le pellicole statunitensi e francesi dello stesso genere. È anche uno dei molti film che vedono la coppia Ishihara/Kitahara recitare insieme.

La canzone del titolo è interpretata dallo stesso Yûjirô Ishihara.

La musica che si ode quando Keiko racconta al procuratore alcuni particolari della sua vita ai tempi del presunto omicidio è il primo tempo del Concerto per piano e orchestra n.24 in do minore K.491 di Mozart.

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