Trama
Un incidente d'auto costringe Toscano a ritornare a vivere nella natia Sicilia, in casa dello zio nel quartiere catanese di Librino. Qui, cerca di mantenere il cugino lontano dalla mafia e di sopravvivere con l'unica forza che ha, quella dei pugni. Il suo prossimo incontro è con Barca, un immigrato africano arrivato in Sicilia con la speranza di un futuro migliore ma presto scontratosi con lo sfruttamento e le limitazioni imposte dalla sua clandestinità. Entrambi si stanno preparando ad affrontarsi, le loro vite fuori dal ring attraverseranno le tortuose vie che una città come Catania offre.
Approfondimento
ACQUA FUORI DAL RING: I CICLI DELLA STORIA
Acqua fuori dal ring è l'opera seconda di Joel Stangle, nato negli Stati Uniti da madre europea. Così Stangle spiega il suo film in occasione della presentazione in concorso nella sezione Prospettive Italia del Festival internazionale del film di Roma 2012: «Lavorando con le conquiste storiche ed il movimento di persone tra l’Africa e la Sicilia, il film evoca un testo dello storico antico Polibio, in cui descrive Cartagine e Roma, come due pugili che si incontrano sul ring. Giocando con le tensioni politiche legate gli immigrati africani in Europa, la storia di due pugili collega l’ età dalla prima guerra punica nel 264 aC alle lotte del presente dei personaggi principali: duemila anni fa l’africano Amilcare Barca arrivò in Sicilia per lottare contro l’impero romano, oggi migliaia di barche partono dall’Africa piena di immigrati che sperano di sopravvivere al loro viaggio e di lottare per una vita migliore una volta giunti in Sicilia. La storia antica ed i problemi moderni sono delicatamente avvolti nello stretto tessuto di questo racconto dove l’isola diventa il ring. In questo ring, circondato da acqua, la domanda è: chi affonderà, chi nuoterà, ed impareremo mai dalla storia? Acqua fuori dal ring parla di persone e di una società bloccati in un ciclo. Non fingo di avere le risposte per i miei personaggi, né per uno qualsiasi dei circoli viziosi nei quali la società li chiude. La mia attenzione si è concentrata sul sollevare delle domande.
La cosa più interessante per me durante questo progetto fu come la produzione del film si sia discostata dal copione. La fine del film, come era scritta, non si è voluta far interpretare nelle riprese: la storia ha voluto dire qualcosa che mancava al copione, e per me, è un esempio di come i cicli cambiano. Il film sposta la sua attenzione dagli uomini e dai grandi conflitti per concentrarsi sulle donne e su un tema che è un filo molto sottile ma, che in sala di montaggio si è dimostrato di portare molto peso. Sale in superficie la forza della creatività nei momenti di vita più difficili. Anche se queste donne non possono avere la forza di nuotare contro corrente, imparano a respirare sott’acqua.
Il film è stato impostato nel quartiere Librino di Catania, in Sicilia, caratterizzato da massice strutture di cemento, nati come case popolari. Girato nel grigio dell’inverno, le immagini riflettono la dura realtà della vita dei personaggi. Altre scene girate sui neri campi di lava dell’ Etna forniscono sorprendenti contrasti visivi. Tutti i miei film sono il risultato dell ‘ambiente in cui mi trovo.
La colonna sonora originale introduce il pubblico ad una serie di musica tradizionale siciliana, catturando i suoni collettivi dei vari popoli e delle culture che hanno messo piede sull’isola. La colonna sonora comprende anche uno stile di canzone tradizionale siciliana chiamata “spartenza”. Questo canto di forti suoni agghiaccianti riflette le lotte dei personaggi femminili con i protagonisti maschili.
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