Regia di Olivier Dahan vedi scheda film
L'unico momento emozionante di un film pieno zeppo di luoghi comuni, situazioni già viste ed altre per niente plausibili (a Molène nessuno sa cosa sia una playstation) si ha quando, nel finale, calciatori e isolani si salutano accennando qualche nota del canto tradizionale bretone Tri martolod.
Per il resto, Dahan ha messo in immagini quello che può essere definito un insulto al cinema, al gioco del calcio, alla comicità e alla logica.
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