Regia di Bob Rafelson vedi scheda film
"Il postino suona sempre due volte" di Rafelson è tratto dal romanzo omonimo di James M. Caine, oltre che essere un remake dell'omonimo film del 1946 di Garnett, anch'esso tratto dal medesimo soggetto. Va detto che questo film forse perde qualche tratto noir rispetto a quello del 1946 e, a differenza del romanzo, si conclude con Frank (Jack Nicholson) piangente accanto al corpo di Cora (Jessica Lange), morta in seguito ad un fortuito incidente stradale, e non con la condanna a morte dell'uomo per omicidio. Messi, però, in disparte questi meri dettagli "filologici", devo ammettere che ho trovato l'opera di Rafelson davvero pregevole, ben eseguita, molto emozionante e con una coppia Nicholson - Lange formidabile. Insomma, una piccola chicca.
Il punto chiave del film è la passione. Quella passione che travolge i sensi e confonde il pensiero. L'incontro tra Frank e Cora fa esplodere in lui il desiderio verso questa donna affascinante, in lei la voglia di riconquistare la sua vita repressa dal matrimonio con Nick, un greco molto più vecchio di lei e uomo che chiaramente lei non ama.
L'attrazione fra Cora e Frank è quasi animalesca, tanto che si nota, sia nel loro primo amplesso sia in modo costante durante il loro rapporto, come l'elemento della violenza alzi ancora di più il desiderio sessuale. Si scontrano, quasi lottano, quindi, si lasciano andare ad una passione che sconvolgerà le loro vite.
Si andrà oltre il limite del consentito, che non significa condannare il tradimento, bensì perdere quella linea sottile che differenzia il bene e il male. Cora sarà disposta a uccidere il marito per poter amare Frank liberamente e l'uomo non avrà alcuno scrupolo ad attuare il piano dell'amante.
Chiaramente il compimento del delitto, renderà quella passione già di per sé insana, ancor più malata e corrotta; lo stesso amore che lega i due amanti non avrà senso di essere vissuto, in quanto è un amore contaminato e assolutamente privo dell'essenza stessa del sentimento. Ciò innescherà una spirale di eventi che ci mostreranno Cora sempre più instabile, sveleranno ogni insicurezza e debolezza di Frank, fino a culminare in quel climax, offertoci dal finale, in cui il fato colpirà i novelli sposi con quel fortuito incidente che causerà la morte di Cora (e, nel libro, anche la condanna a morte di Frank).
Jack Nicholson ci offre una performance davvero eccellente e, in alcuni tratti, le sue espressioni mi hanno fatto ricordare Jack di "Shining", film del 1980, quindi vicinissimo come realizzazione a questa pellicola di Rafelson.
Molto entusiasmante anche Jessica Lange, che riesce a trasmettere con forza le sue emozioni, specialmente nella seconda parte del film (ovvero in seguito all'omicidio del marito Nick), in cui alterna con grande abilità i vari stati d'animo, dalla spensieratezza, alla rabbia, alla crisi nervosa.
Mi permetto di ricordare John Colicos, nei panni del greco Nick, che offre una caratterizzazione efficacissiama del personaggio; e Michael Lerner, nei panni dello scaltro avvocato, che tipizza al massimo la figura dell'avvocato furbo e attento al denaro, pronto ad ogni compromesso.
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