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L'ultima dei Montezuma

Regia di Cecil B. DeMille vedi scheda film

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La recensione su L'ultima dei Montezuma

di MartinVenator
6 stelle

Si può dire bene ma non benissimo di questo primo dramma storico dei molti a venire di Cecil B. DeMille che molti ricorderanno come interprete di se stesso a contatto con Gloria Swanson, fu veramente lui a lanciarla, nell'imperdibile Sunset Boulevard.

 

Si parla qui di Cortés e Montezuma e di come una violenta, arrembante, soldataglia riuscì a mettere in scacco un impero secolare e che lo stesso DeMille, pur mettendo in evidenza la missione evangelica degli spagnoli, non esita comunque a mostrarne il modo d’agire ipocrita e vigliacco.

 

Sui fatti storici che riguardano la pellicola e da cui tutto un mondo sarebbe poi mutato poco da dire perché ormai risaputi; la croce della cattolicissima Spagna la faceva già da padrona e nel suo segno, In hoc signo vinces, si depredava e si uccideva senza requie alcuna.

 

I due attori protagonisti, lei, Geraldine Farrar, soprano prestato al muto di cui divenne una delle primissime dive, ha cantato anche con Caruso di cui fu intima ed ebbe anche una molto lunga relazione con Toscanini, lui, Wallace Reid, star del grande schermo morì molto giovane (rimase ferito in un incidente ferroviario durante la lavorazione di un film e, per continuare a lavorare, gli venne prescritta morfina per attenuare il dolore, droga da cui divenne ben presto dipendente), poco affiatati invero, non si fanno poi troppo benvolere perché ancora poco adusi a stili di recitazione non di diretta derivazione teatrale, d'altronde si era ancora nel 1917, e con una mimica ancora goffa e stereotipata; molto meglio le scene di massa e di battaglia che già, si può dire, ci introducono allo stile kolossal in cui DeMille sarebbe andato di lì a poco a parare; una menzione particolare alle scenografie e soprattutto ai costumi, davvero sensuali e spettacolari.

 

La pellicola che fa parte della sterminata produzione di DeMille, giustamente considerato uno dei padri fondatori della cinematografia, fu regista, produttore, attore, montatore, sceneggiatore e chissà quant'altro (fu massone e sostenitore del maccartismo e pretese il giuramento anticomunista da parte dei registi di Hollywood, scontrandosi con John Ford e Joseph L. Mankiewicz), la pellicola dicevo è comunque da vedersi non foss'altro che per il senso di straniamento che produce il veder arrivare dal mare i Conquistadores, immaginare quello che poi sarebbe successo e che tu vedi per la prima volta filmato.

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