Regia di Alexandre de La Patellière, Mathieu Delaporte vedi scheda film
Tre amici di sempre si ritrovano a casa di Pierre, docente universitario di sentimenti molto progressisti, e della moglie Babou, insegnante e casalinga, per una gustosa cena in cui Vincent, fratello di Babou, il riccastro del gruppo nonché simpatizzante di destra, incanta loro e Claude, il musicista schivo e terzo amico, con una disamina del nome ipotizzato per il figlio che aspetta dalla sua compagna Anna. Una discussione che si accalora con un crescendo inaspettato e travolgente che arriva fino a scoperchiare rancori non detti, rabbie mai espresse, azioni innominabili che sembrano quasi poter minare alla radice il loro pur antico rapporto....
Nata per il teatro dove - all'Edouard VII di Parigi - è stata replicata per 243 volte, ma grande successo di pubblico anche al cinema dove pare abbia strappato quasi 3 milioni e mezzo di biglietti, Le Prenom è stata portata sul grande schermo dagli stessi registi teatrali, Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, sostanzialmente degli esordienti e con lo stesso cast (con l'eccezione dell'interprete di Pierre).
Il successo arriso ad un'opera solo apparentemente comica, che va invece a scavare - come nel classico teatro borghese - convenzioni, limiti e aspirazioni di un gruppo di personaggi della società contemporanea, estrapolandone anche aspetti fortemente drammatici, da un lato permette di riflettere su come il pubblico senta fortemente il bisogno di uno specchio in cui riflettersi, in cui guardarsi più in profondità.
Dall'altro però ci dice che questa operazione, che a teatro si svolge in un contenitore particolarmente capace di amplificare il pathos, al cinema si rivela un po' troppo morbida e rischia di diventare solo l'ennesima commedia di parola.
Resta comunque un film piacevole da guardare e da cui farsi accompagnare in una serata davanti alla TV.
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