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Jayne Mansfield's Car

Regia di Billy Bob Thornton vedi scheda film

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La recensione su Jayne Mansfield's Car

di zombi
7 stelle

la morte di una persona famosa dell show business, un pò di serie b, famosa più per la taglia dei seni che per i film interpretati e aapunto per la morte cruenta che se l'è portata di là..... JAYNE MANSFIELD da il titolo ad uno di quei film americani che parlano del loro passato. parlando della famiglia, parlano di ciò che è stata l'america e di ciò che è. parlano del vietnam e dei figli che in perenne contrasto coi padri, soffrono per non sentirsi ricambiati di quel sentimento così denigrato dai padri che hanno fatto le guerre e dei figli che anch'essi ci si sono invischiati e se non l'hanno fatto, sono ugualmente intrappolati in una tela di ragno che non si decide ad arrotolarglisi intorno e farli morire. BILLY BOB THORNTON grazie alle due ore di film riesce a creare un film che parte come una delle più classiche saghe famigliari, per poi somigliare sempre più ad un classico film hollywoodiano. uno di quei film che forse i giovani della fine dei sessanta tendevano a snobbare, in favore dei ragazzacci della NEW HOLLYWWOD che arrivava a rischiare di minarne le fondamenta, senza rendersi conto che il blasone dell'aggettivo CLASSICO lo avrebbero poi avuto anche loro. mentre la storia che ruota intorno alla salma della madre si dipana, lentamente senza correre, BILLY BOB si prende il lusso di far annusare al pubblico l'odore di un temporale in arrivo. proviamo la sensazione dell'umidità dopo la pioggia ed è forte in me la convinzione di aver sentito quell'inconfondibile profumo di erba e polvere bagnate dopo un ritonificante temporale estivo che mitiga finalmente l'afa. la salma arriva dall'inghilterra, dove in cerca di vita lontano da un marito (DUVAL) che non gliene offriva, si reca in inghilterra e vi si accasa, sposandosi e procreando altri due figli. lo scontro è ora continentale oltre che generazionale, e insieme agli atriti coi figli, l'atmosfera sfrigola per i dissidi con la famiglia inglese della moglie. il titolo da film anni '60 con ambientazione chic anni '60, è invece un'occasione per THORNTON per aggirarsi tra i personaggi e nei meandri della tipica casa colonica della louisiana per oliare gli spazi che si interpongono tra di loro e cercare di far loro accorgere di come la vita scorre e non torna mai più indietro. NAOMI, questo il nome della salma, insegna loro questo. i padri nella loro ruvidezza di uomini di un altro secolo e gravati da due guerre non sanno come relazionarsi umanamente coi figli, che segnati o meno anch'essi da una guerra, per loro comunque sono fallimenti. non parliamo poi dei nipoti, che sembrano quegli zombi che proprio negli anni descritti dal film, stavano muovendo i loro primi maldestri passi. insomma, da un titolo che non avrei mai preso in considerazione, invece una gradita sorpresa di un film molto caldo e intenso; elettrico e caldo di corpi sudati e surriscaldati e in agitazione come atomi di una bomba in sperimentazione. bravi tutti gli attori nell'aver saputo amalgamarsi insieme e a dar vita ad un'interpretazione molto sentita ed emozionale. belle le musiche.

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