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Le 5 Leggende

Regia di Peter Ramsey, William Joyce vedi scheda film

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La recensione su Le 5 Leggende

di supadany
7 stelle

Prodotto di punta per la corazzata Dreamworks del Natale 2012, è un prodotto che vorrebbe volare alto e che in più casi ci riesce anche, purtroppo paga comunque il prezzo della concorrenza fortissima in materia animazione ed alla fine non riesce ad elevarsi al livello dei suoi migliori competitor pur garantendo uno spettro di qualità, e caratteristiche, piuttosto ampio.

Il malvagio Pitch minaccia di far calare le tenebre sul mondo, annullando i miti dei bambini e quindi portando nell’oblio quelle personalità di fantasia che da sempre li fanno sognare.

Tocca alle cinque leggende in pericolo fermarlo; Babbo Natale, il Coniglio Pasquale, la Fatina dei dentini e Sandman dovranno convincere il riluttante Jack Frost ad unirsi a loro in un battaglia per far sì che gli incubi non prevalgano sui sogni.

 

 

Tanti personaggi iconici affollano la scena, anche se non tutti godono di vera fama (soprattutto da noi), la fantasia è presente in dosi abbondanti sia per quanto concerne i dettagli (un esempio è il fiore che emerge su una buca chiusa dal coniglio) che per quanto riguarda le scene spericolate che in fondo paiono più volte un po’ troppo chiassose finendo col diminuire l’impatto dell’umorismo che comunque non manca (mitici i battibecchi tra Babbo Natale e il Coniglio pasquale), ma che nell’equilbrio d’insieme fatica a farsi largo.

E questo è un peccato quasi mortale perché la moltitudine di maschere avrebbe permesso di più in tal senso, così come per il sentimento, anch’esso presente, in fondo questa “nuova” battaglia tra il Bene ed il Male s’insinua nel candido mondo di più piccoli e ci ricorda che i sogni ed i miti vanno protetti e coltivati, perché fanno un gran bene all’anima.

Tra i personaggi spiccano il muto Sandman (che comunica a fumetti simbolici), lo scorbutico Coniglio pasquale (e quando viene tramutato in un semplice coniglietto ecco il plagio “in casa” con l’espressione ripresa dal gatto con gli stivali di “Shrek”) e la piccola e vivace bimba, purtroppo sono meno interessanti il protagonista a tutti gli effetti Jack Frost (anche se il suo vissuto viene ben ricostruito) ed il cattivo di turno, troppo monodimensionale.

Alla fine, rimane un prodotto di medio alto lignaggio che tocca un po’ tutte le sfere possibili senza però riuscire ad eccellere in alcuna.

Comunque parecchio godibile nell’insieme.

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