Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Un film è un oggetto imperfetto, a meno di incontrare opere che illudono la perfezione, ce ne danno l'apparenza (penso a '8 e 1/2', 'I soliti ignoti', e a molti altri che ovviamente si perdono nel flusso di memorie -queste più che mai imperfette- che catturiamo). Il linguaggio manca sempre lo scopo della sua enunciazione, intendo lo scopo cosciente che sta dentro una aspettativa di comunicazione. Parlare è mancare, diceva Lacan, come fare un film è mancare. Anzi credo che fare cinema sia non tanto colpire un bersaglio quanto visitare ciò che sta attorno ad un centro. Film imperfetto questo di Aldrich... Si intravedono in filigrana probabili controversie produttive. Rock Hudson mi sembra fuori posto. Tema edipico, teneramente mostrato nel peso di un riscatto da un tempo passato tutto sulle spalle del protagonista (uno splendido e esitante Douglas). Si può pensare di ricominciare ora che si è alla deriva di una vita che è portata come una condanna? L'occhio caldo su nel cielo scruta le vite dei protagonisti e bada che niente vada fuori dalle righe di un ordine simbolico spietato. Come si fa ad essere nome del padre se è il padre ad essere un bambino? Non rimane che farsi fuori, ma con dignità, per amore di una bambina che vuole essere chiamata donna con l'orgoglio della gioventù, e della speranza. Bellissimo!
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