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21 Jump Street

Regia di Phil Lord, Chris Miller vedi scheda film

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La recensione su 21 Jump Street

di supadany
4 stelle

Successo spropositato al botteghino statunitense (138 milioni di dollari), passato del tutto inosservato in Italia e per una volta meglio così, visto che si naviga a vista, si riprendono clichè vari, non sforzandosi affatto di creare un filo conduttore resistente, scegliendo di affidarsi più che altro all’intuito comico estemporaneo, questa volta più condannabile che salvifico.

Dopo aver dimostrato la loro inezia sul lavoro, i giovani agenti di polizia Schmidt (Jonah Hill) e Jenko (Channing Tatum) vengono mandati sotto copertura in un liceo per scoprire chi c’è dietro lo spaccio di una nuova droga potenzialmente letale.

I due si ritrovano in un mondo diverso da come lo avevano lasciato e non mancheranno di far danni durante l’espletamento delle indagini.

 

 

Si fa una gran fatica a capire le ragioni di un tale successo per un film che si affida ad una comicità spesso becera, con Jonah Hill che ha partecipato attivamente anche alla stesura della sceneggiatura con risultati esecrabili (e spesso lo trovo divertente).

Quasi tutto appare già visto e riproposto boriosamente, certo i due opposti messi a contatto, Jonah Hill e Channing Tatum lo sono in tutto e per tutto, offrirebbbero parecchie soluzioni comiche, purtroppo ci si ferma sul più facile, andando giù pesante con situazioni grottesche fuori posto e battute lancinanti per stupidità improduttiva (su dieci se ne salva una in media).

Probabilmente le uniche idee decenti sono l’inversione dei ruoli tra i due rispetto al passato scolastico, con il personaggio di Channing Tatum relegato tra i nerd e quello di Jonah Hill tra coloro che contano, e all’inizio la diversità tra ciò che i due realmente combinano (disastri) e ciò che invece pensano di aver fatto (imprese), mentre è presente una lunga scena con gli effetti dello “sballo” che è abbastanza divertente, ma lo poteva essere assai di più.

Poi diciamo che un po’ tutta la trama è malpensata, tra tutti i pasticci che combinano, altro che nuova possibilità (il seguito è già uscito negli States e richiama il finale), i “nostri” avrebbero meritato l’esclusione definitiva dalla polizia.

Da segnalare infine la presenza di Johnny Depp in un cameo dal sapore amarcord, un minimo sussulto che in pochi secondi trova un paio di battute azzeccate, all’interno comunque di una sequenza modesta.

Un film quindi molto debole, che, per certi versi, ha qualche punto in contatto con diverse pellicole passate (vedi la diversità tra due sbirri che lavorano in coppia, o l’umorismo degli stessi che mi ha fatto pensare a “Beverly hills cop”), ma con un umorismo quasi rassegnato ed una trama raffazzonata più di quanto un prodotto leggero possa comunque ammettere per poter funzionare dignitosamente (non si chiedono in questi casi i miracoli, ma semplicemente qualcosa di più organico). 

Debosciato.

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