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Trama

Dal “Detour”, uno dei due caffè che si affacciano su una piazzetta parigina, esce un uomo stravolto e ustionato, quasi soffocato dalla densa coltre di fumo causata dall’incendio che sta devastando il locale. L'uomo si trascina fino al commissariato e ai poliziotti di turno dichiara di chiamarsi Alan e di aver ucciso un uomo dentro al bar, nel quale lavorava. Ma questo è solo il prologo: la storia in realtà è cominciata l’anno prima e da lì riprende a dipanarsi con la ventenne Maria che, appena uscita di prigione, torna a vivere con il fratello Antoine implicato in qualche piccolo traffico di droga con la gente del quartiere, un traffico strano che coinvolge molte persone assillate dai debiti (Stéphane, il cameriere del bar di fronte, il “Detour”, appunto, Xavier e suo zio Damien). Tutto sembra filare liscio, ma una sera, dopo aver recuperato dei soldi per conto di Xavier, Antoine decide di tenerseli per sé e offrire una vacanza alla sorella. Non riuscirà a concretizzare il progetto: verrà infatti ucciso brutalmente per lo sgarro commesso, e tutto il peso delle conseguenze ricadrà proprio sulle spalle di Marie che Alain cercherà invano di aiutare. Ma ormai è tardi per tornare indietro o rimediare, l’ingranaggio si è messo inesorabilmente in movimento, e finirà lui stesso per pagarne a caro prezzo le conseguenze.

Note

Realizzato originariamente  per la serie  televisiva "Gauche/Droit" (la versione televisiva trasmessa un Tv porta il titolo di "Detour" ed è ridotta nella durata a circa 60') è un film  che cerca di riflettere sull'incidenza della politica e dell'economia nella vita quotidiana delle persone fra droga, ricatti e tradimenti.
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

spopola di spopola
8 stelle

Di Pierre Salvadori, regista francese di origini tunisine, ci è arrivato abbastanza poco qui in Italia, e non sempre il meglio, visto che manca all’appello proprio questo “Les Marchands de sable” che ha ormai più di dieci anni sulle spalle, poiché si tratta di una pellicola che è uscita in Francia nell’ormai lontano 2000, ma che a quanto mi risulta, è ancora  “latitante” dalle… leggi tutto

2 recensioni positive

2016
2016
locandina
Foto
2012
2012

Recensione

riccardo III di riccardo III
8 stelle

Un film sconcertante - non in senso negativo - totalmente privo di quel glamour divistico e registico tanto comune nel genere, così come di un'impostazione moralistica. I personaggi agiscono infatti in una dimensione a-morale, dove la possibilità di una vita diversa non è nemmeno presa in considerazione e l'etica è sostituita dall'onnipresente idolo, i soldi facili (oltretutto senza il…

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