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Wrecked

Regia di Michael Greenspan vedi scheda film

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La recensione su Wrecked

di supadany
4 stelle

Dopo aver visto un uomo che si risveglia rinchiuso all’interno di una bara (“Buried”, 2010), tre ragazzi sospesi su una seggiovia (“Frozen”, 2010), ma gli esempi in materia sono molteplici, la pellicola di Michael Greenspan mostra un’altra situazione di prigionia al limite e tra i tanti lavori inseribili in questo (nemmeno troppo) ipotetico “segmento” cinematografico si colloca in una posizione medio/bassa per qualità.

Un uomo (Adrien Brody) si risveglia, senza chiari ricordi, intrappolato all’interno di un’automobile incidentata bloccata ai piedi di una scarpata.

Gli altri passeggeri sono tutti morti, nel baule ci sono parecchi contanti, e l’uomo prova a spostarsi per cercare la salvezza, mentre i ricordi cominciano a manifestarsi e visioni accompagnano i suoi difficoltosi movimenti (ha una gamba gravemente ferita).

 

 

Certo non è facile costruire una storia partendo da un’unità di luogo stringente (in questo caso un’automobile), ma soprattutto quando da quest’ultimo ci si sposta (cioè dopo circa una ventina di minuti) la narrazione diventa sempre più affannosa.

Mancano idee valide, perché se è vero che le varianti ci sono eccome, lo è altrettanto che la maggior parte non reggono la scena ed alcune appaiono proprio controproducenti (come il riapprodo involontario all’auto (in questo caso per arrivare alla strada sarebbe bastato trascinarsi indietro in salita per pochi metri) o il ritrovamento del cadavere di un uomo in precedenza visto sul luogo dell’incidente), poco credibili e scarsamente avvincenti (anche perché le dinamiche andrebbero presentate non per confondere, ma per capire, almeno un passo alla volta, in casi come questo).

Si salva (almeno in buona parte) a mio avviso il finale che ricostruisce (finalmente con semplicità) la genesi della vicenda e che mette a posto qualche pezzo del puzzle, ma ormai la situazione (intesa come critica al film) è ormai irrimediabilmente compromessa per mutare equilibri ormai consolidati.

Dunque si tratta di un film probabilmente più ambizioso di quanto potesse effettivamente essere che si perde fin troppo facilmente per strada un po’ come ad un certo punto capita al malcapitato personaggio interpretato da Adrien Brody (che negli ultimi anni non è più sicuro sinonimo di qualità come accadeva con regolarità alcuni anni or sono).

Malandato.

 

Michael Greenspan

Confusionario e velleitario.

Adrien Brody

L'impegno è totale e questo è innegabile, purtroppo quando ci si ritrova all'interno di scene, per così dire, confuse o criticabili diventa difficile fare la differenza.

Comunque di certo la confusione non è colpa sua.

Sufficiente.

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