Espandi menu
cerca
J. Edgar

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

Recensioni

L'autore

LAMPUR

LAMPUR

Iscritto dal 1 novembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 165
  • Post 9
  • Recensioni 860
  • Playlist 334
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su J. Edgar

di LAMPUR
4 stelle

Ma possibile mai che si sia detto peste e corna per il trucco cafone di Mandelli ne I soliti idioti, e poi, il mitico Ruggero de Ceglie, il solito idiota più grossolanamente truccato e zotico che mai, mi appare agghindato nientepopodimeno nei panni di  Clyde Tolson, l’amichetto braccio destro di Hoover, compagno di merende pranzi, cene e colazioni, mascherato uguale identico con la plastilina che tracima (roba che io, rimessomi dal torpore ho subito pensato, ecco che mo’ va da Edgar e gliene dice quattro: “Ma dai ca**o,  ca**o dai! ma ‘ste ‘ntercettazioni, ‘ste ca**o de impronte digitali, ma lo sai dove te le devi mette, a Edgar!? Ma annamo a Las Vegas, e dai ca**o!!” … e nessuno fiata, anzi, si esalta pure la messa in scena!...

Mandelli insieme a Eastwood.. che scoop!... che successone… del resto fino all’arrivo del mostruosamente invecchiato amichetto, eravamo alle prese solo coi travestimenti camuffi di Leonardo Di Caprio e della Naomi Watts, novelli Muppets agghindati forse dai nipotini di Clint durante i corsi di recupero di Art Attack, e c’eravamo quasi abituati all’indecente mascherata (erano finiti i soldi, our Guidance? O come accenna candidamente Mazzarella su FilmTv  “non c’è make up high tech ma solo trucco vecchia maniera” .. e grazie!...), quando l’irruzione del Clyde stile Maestro Yoda non precipita tutto in delirante farsa…

 

J.Edgar sarebbe potuta essere l’analisi di un geniale bastardo che con una mano teneva per le palle il proprio Paese e con l’altra ne accarezzava crescita e Storia. Probabile che  di mani ne avesse più di due da tenere in diverse tasche. Il ritratto da regno dei sotterfugi, del resto, non è meno caustico di quello degli ultimi avvenimenti (torri gemelle in primis), ma nel film prevale più  lo sguardo pseudo morboso. Esisteva anche un accordo di massima per evitare accenni alla presunta omosessualità di Hoover, ma non sembra che Clint se ne sia curato, anzi. I richiami alle fragilità emotive del protagonista sono eleganti, discrete, poetiche, tutto quello che vi pare, ma costanti ed insistenti nel delineare un carattere martoriato e tutt’altro che sereno. Un bel ritrattino a pescare nel torbido non c’è che dire… con i Presidenti che scorrono ciclicamente davanti alla stessa finestra di J.Edgar - unico elemento fisso di un cinquantennio di evoluzione statunitense - che se li spizza sornione,  cosi come dalla solida riva d'un fiume si osserva lo scorrere dell'effimero... ed anche il soffermarsi, talvolta, su qualche indagine marginale (il rapimento Lindbergh)) sembra quasi infastidire le “tematiche” principali...

 

In realtà, il fulcro della pellicola, è la novella coppia gianniepinottesca, Tolson ed Edgar legati da grazioso afflato sentimentale.

Buon per Clint. Meno per noi. Meno ancora, a mio modesto avviso, per analizzare obiettivamente il reale peso dell'uomo che inventò l'FBI.

 

 

 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati