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J. Edgar

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su J. Edgar

di mm40
6 stelle

Di Caprio da vecchio diventa Philip Seymour Hoffman. Oltre a questo, J. Edgar ci dice qualcosa di più sulla parabola di luci e ombre che ha caratterizzato la vita e la carriera (che in questo caso si fondono in un legame saldo e convinto) di un personaggio controverso quale è stato senz'altro J. Edgar Hoover. L'integerrimo direttore dell'Fbi che diede lustro all'ufficio investigativo statunitense, promosse le indagini scientifiche (a partire dall'utilizzo delle impronte digitali) e sgominò buona parte dei boss più pericolosi della malavita a stelle e strisce degli anni '30, quest'uomo pubblicamente osannato, nel privato viveva al contrario un inferno di solitudine e sensi di colpa. Per l'omosessualità che tanto avrebbe ferito l'adorata madre, innanzitutto, ma non solo: di mezzo ci sono anche un patriottismo esasperato al limite del fascismo, un complottismo paranoico perennemente in guardia da comunisti e radicali, un irrisolto complesso di inadeguatezza - molto calvinista e cioè americano - che spinge Hoover a voler primeggiare e a far tacere i rivali fin dalla più giovane età (si farà infatti strada nell'Fbi molto rapidamente, giungendone a capo neppure trentenne). La sceneggiatura di Dustin Lance Black (Milk, 2008, di Gus Van Sant) trasporta a compartimenti stagni il materiale narrativo e, giunta al capolinea della messa in scena, viene disastrosamente riversata sulla pellicola con un montaggio farraginoso che talvolta pare seguire la stesura delle memorie del protagonista e in altre occasione, molto più semplicemente, si prende dal nulla la libertà di raccontare per flashback. In tale modo la sensazione di confusione che inevitabilmente assale lo spettatore è all'inizio frustrante, per poi divenire realmente seccante. Intrigante invece l'espediente di svelare solamente nel finale quali e quante menzogne Hoover raccontasse di sè stesso. Eastwood regista (che si occupa peraltro anche delle musiche e della produzione) e Di Caprio protagonista non si discutono; convincono già meno, seppure non siano affatto disprezzabili, la rigida Naomi Watts e il sempre allegrotto Armie Hammer. 6/10.

Sulla trama

La travagliata vita di un personaggio pubblico statunitense colmo di lati oscuri: J. Edgar Hoover, direttore dell'Fbi per oltre quarant'anni.

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