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Killer Joe

Regia di William Friedkin vedi scheda film

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La recensione su Killer Joe

di maso
8 stelle

Soukrov vincitore a Venezia 2011, proiettato in tutta Italia alla velocità con cui Gagarin fu sparato in orbita dai russi è stato poi insignito del premio Nobel per la medicina: ha ideato la cura per l'insonnia più efficace mai testata, la Soukaminchiakrov terapia che consiste nell'inserire nel lettore un suo film e schiantarsi nel sonno alla velocità dello Sputnik diretto verso la ionosfera.
Friedkin sconfitto a Venezia 2011, proiettato nei migliori cinema di Durazzo ma non nei nostri, se non dopo che la pietà di re Kim Chi? Donald Duck aveva trionfato a Venezia 2012, è riuscito ancora una volta nell'impresa di spaccare il capello sullo stomaco di noi spettatori vogliosi di immagini forti, di una storia originale, di attori perfettamente calati nella parte perchè scelti con la sapienza da un maestro inimitabile che non si è mai piegato alle leggi del mercato cinematorgrafico ne alle mode del momento ma è sempre rimasto fedele alla forza del suo stile caratterizzato da una messa in scena alle soglie del cinema vero come le bombe a mano sparate nelle vene dei fattoni in "Amore tossico".
"Killer Joe" rappresenta un tuffo nel passato remoto per Friedkin che all'inizio della sua carriera di cineasta virtuoso aveva adattato due piéce teatrali di grande successo firmate rispettivamente da Pinter e Crowley, qui traspone alla grande una play strapulp di Tracy Letts e va a segno come il diretto al naso del suo personaggio del titolo: Killer Joe Cooper è uno sbirro carismatico, è un Texas Ranger stiloso e glaciale che di nero vestito, nero automunito, nero Stetson ben in testa calzato vive il doppio ruolo di giustiziere dello stato e del proletariato, già perchè Joe per la modica cifra di venticinquemila bucks tutti anticipati stecchisce senza lasciare prove chiunque tu voglia, e chi sospetta di un Texas Ranger così piazzato sui suoi stivaloni.
Il ventenne casinista cronico Chris Smith ha una famiglia davvero singolare: un padre meccanico un pò coglione, una matrigna bugiarda e troione ma soprattutto Dottie la bella stralunata sorellina per cui prova un affetto che oltrepassa il grado di parentela; vive però con la madre strega e tossica che gli ha grattato l'equivalente di seimila dollari di cocaina mettendolo nei guai con i fornitori che vogliono spezzargli le ossa ma una vocina gli suggerisce di ricorrere a Killer Joe per far fuori quella megera della madre ed intascare il premio assicurativo che è destinato a Dottie.
Il piano però ha qualche intoppo, Killer Joe diventa uno scomodo nuovo membro della famiglia poichè prova una attrazione irresistibile per Dottie.
I cambi d'umore e sapore spiazzano spesso lo spettatore che fa in tempo a sprigionare una risata mentre già lo schermo è invaso da un fiotto di sangue, i dialoghi sono sempre interessanti sostenuti dalla prova suprema di tutto il cast che Friedkin ha diretto con mano da pittore naif adattissima a sfumare il microcosmo di questa famiglia da baraccopoli senza pudore in cui c'è una strana concezione dell'amore, alcune scene sono fortissime ma innegabilmente giustificate, altre sono delicatissime e divertenti e innegabilmente ben architettate perchè la chiave di lettura del film sta proprio nella doppia mandata che caratterizza i personaggi al centro della storia: Joe è sbirro e assassino, riflessivo ed esplosivo, Dottie è delicata, immacolata ma anche stuzzicante come una mina vagante pronta a saltare in aria.
Il film vincitore è da mannaia sul collo dei giudici mentre quello sconfitto non annoia e ti fa uscire dalla sala con rinnovata gioia, e sapete di chi è la colpa?
Sempre sua di sua maestà il signore della steppa stoppata che il culo stappa, compagno russa io che russi tu che russi tutta la sala Soukaminchiakrov.

Su William Friedkin

Sei un mito Billy e Soukrov è un molletta testicolare

Su Matthew McConaughey

Grandissima prova, perfetto anche quando emerge il lato dolce del suo durissimo personaggio e ha un fisico imponente

Su Emile Hirsch

E' una promessa e già recita con grande personalità

Su Thomas Haden Church

Ottimo davvero, fa delle uscite che scatenano il sorriso in mezzo al fango

Su Gina Gershon

Passano cento secondi e la sua patonza è in primo piano ma non fatevi ingannare: è un folto parrucchino inguinale che in inglese si dice merkin.
Perfetta come megera

Su Juno Temple

Questa è una patonza in peli ed ossa! Carina e molto brava

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