Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Stanca riproposizione dei temi cari a Pieraccioni, col Nostro che continua a regalarsi lo stesso ruolo da trentenne piacione nonostante l'anagrafe non deponga più a suo favore.
Un altro film di Pieraccioni e un'altra mora ispana bona come protagonista femminile. Davvero vien da chiedersi se Pieraccioni non stia imitando le multinazionali e la loro (vile) decentralizzazione verso Paesi dove la manodopera è a buon mercato. Sai mai che facendo casting in Sudamerica risparmi qualche migliaio di euro? In ogni caso, anche senza tener conto dell'ormai leggendaria mancanza d'immaginazione del Leonardo nazionale in fase di scelta della co-protagonista, davvero nulla di buono mi viene alla mente a proposito di questo “Finalmente la felicità”. La solfa è quella di sempre, con Pieraccioni che pur passati i 45 continua a regalarsi quel ruolo da piacione dolcemente irresponsabile che gli diede la fama nel '95 grazie a “I laureati”. Il resto è una sfilata indecorosa e sfacciata di pubblicità: la città di Lucca si fa pubblicità, la Honda fa pubblicità al suo ultimo modello di ibrido elettrico-benzina, Il Forte Village si fa pubblicità, e così via. Non posso, in chiusura di intervento, non citare poi una delle perle di saggezza, forse la più preziosa, che il film ci 'regala' per bocca dell'onnipresente (nei film del Pieraccioni) Rocco Papaleo: “Se la fatica è più del gusto molla la fica e attaccati al lambrusco”.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta