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Guilty of Romance

Regia di Shion Sono vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Guilty of Romance

di GIMON 82
8 stelle

"La prigione dell'identita'" è pari a quella d'un "castello" Kafkiano,rende automici,programmatici,in gesti che si protraggono all'infinito.Sopraggiunge allora un "lato ombra" che scardina repressioni e reminiscenze infantili,rende diabolici e amalgama perversione e perdizione.
"Guilty of Romance" è la storia d'un lato femminino nascosto,suddiviso in capitoli,dove l'ombra umana "gioca" alla ricerca d'un Sè perduto in prigioni dorate.
Dopo lo sconcertante "Cold Fish" Shion Sono ritorna a parlare di lati oscuri dell'animo.Questa volta indaga la femminilita' castrata,chiusa per "Ludismo" borghese,altamente perbenista,dove la donna è relegata alla stregua d'un oggetto.
E' un Giappone in stile feudale,dove la donna è  "geisha",ancorata ai servigi resi al proprio uomo.
Izumi è un pezzo di quell'antico Sol Levante.Sposata a uno scrittore di successo e chiusa nelle mura domestiche,vive un rapporto insoddisfacente col marito.
La prima parte è mostrata cosi',in piani sequenza rarefatti di silenzio.
Riprese statiche e quadrate d'un mondo quotidiano,dove il casalingo è l'emblema di chiusura alla vita.
Tutto è sacrificato in nome d'una societa' rigida e formale,dove l'ordinario fa a pugni con l'impulso al piacere e alla passione.
Shion Sono fa implodere la storia,mostra nella frammentarieta' pezzi di borghesia fredda,miscelandoli con riprese disturbanti di cadaveri smembrati.
Ci vorra' poco a passare ad un secondo capitolo perverso e deformante.La regia si fa carico della storia,mostrando tratti d'un egocentrismo compiaciuto.Il colore acceso dei neon,di palloncini di vernice rosa compiono il loro atto.
Un atto potente di sessualita' primordiale,repressa dai dogmi convenzionali d'uno stanco matrimonio.
Izumi imbocca cosi' la discesa nel baratro,cambiando connotati sia fisici che psichici.
Luridi "Love motel",sordide strade di prostituzione,divengono un corollario unico nella vita della donna.
E' una ricerca astratta di se stessi,d'identita' castrate e confuse.Sono mostra in questo caso immagini di sesso spinto,animale e mercenario.E' un tunnel di vergogna e piacere,dove la discesa agli inferi è l'unico modo di tornare alle origini.
Passione,degradazione e squallore danzano allora insieme.Un vortice registico che danza coi corpi.
La conturbante moglie di Sono riempie la scena,col corpo formoso,pieno di libidine vogliosa,dove la distruzione del perbenismo è un atto mortuario.
L'incontro con la prostituta/docente Mitsuki è un atto parallelo alla perdizione.Izumi trova in Mitsuki una sorta di "guru" al femminile.L'iniziazione ad un sesso mercenario,senza amore,intrinsecato a storie di violenza e uccisioni.
Se la prima e la seconda parte assumono connotati "psichici" nella metamorfosi della donna,la seconda è indebolita da una narrativa pregna di reminiscenze infantili.
La firma di Sono s'avverte palpabile in tutto il film,nel sesso peccaminoso e disturbante,in discese e tracolli infernali.
Ma il senso di tutto cio' cambia,in virtu' d'una spiegazione plausibile al perchè di tanto male.
La morte,il sangue e il sesso sono elementi su d'un solo binario,costruito su rapporti edipici.
Rimangono stralci d'una struggente poesia,a ricordarci che in mezzo all'infernale caos sopravvive un angolo nascosto di puro romanticismo.Ma è ormai troppo tardi,la metamorfosi "socio/umana" ha compiuto il suo atto.......

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