Regia di Oliver Parker vedi scheda film
Premessa doverosa: io adoro la comicità inglese col suo umorismo nero e le sue battutacce ciniche e Rowan Atkinson, che è l’anti-comico britannico per l’uso smodato di smorfie e facce buffe, non mi fa particolarmente ridere né nei panni di Mr. Bean (neanche al cinema a dire il vero, però avevo apprezzato la sua interpretazione ne La famiglia omicidi) né in quelli di questo Johnny English, personaggio parodia di James Bond. In questo sequel del Johnny English del 2003, l’agente dell’MI7 viene richiamato in servizio dopo una fallimentare missione in Mozambico per sventare un misterioso complotto internazionale. Oltre ad essere un film realizzato malissimo, con buchi logici e di sceneggiatura enormi, con intrighi di spie già visti e stravisti che si comprendono al primo minuto, il vero problema del film è che non fa mai ridere. Atkinson ci prova ma le sue movenze sembrano più degli attacchi epilettici, il resto del cast è mediocre e le gag fanno davvero pena. Neanche a dirlo, è stato un incassone.
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