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Capodanno a New York

Regia di Garry Marshall vedi scheda film

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La recensione su Capodanno a New York

di scandoniano
2 stelle

Una vagonata di dollari d’investimento ed un cast stellare, come difficilmente si erano visti prima tutti insieme nello stesso film, letteralmente sprecati a causa di un soggetto insulso, che punta tutto sulla presunta magia che ci sarebbe nell’ultimo dell’anno a New York City. La regia di Garry Marshall sbarella letteralmente nel tentativo di domare una sceneggiatura faraonica e sconclusionata.

Alla vigilia di Capodanno nella Grande Mela si incontrano numerosi personaggi legati alla festa di mezzanotte a Times Square: due ragazzi agli antipodi (Ashton Kutcher e Lea Michele) rimangono bloccati in ascensore mentre lei deve andare a cantare col grande Jensen; lo stesso cantante famoso (John Bon Jovi) e la sua ex promessa sposa tornano a contatto grazie ad Ava (SofiaVergara), la dipendente di lei; due donne incinte (tra cui Jessica Biel) si contendono il premio per il primo nato della Grande Mela; un malato terminale e la sua infermiera (Robert De Niro e Halle Berry) trascorrono il capodanno in ospedale; uno svampito giovanotto e una strana impiegata neo licenziatasi (Zac Efron e Michelle Pfeiffer) provano ad esaudire tutti i maggiori desideri di lei prima della mezzanotte; Claire (Hillary Swank), incaricata della “caduta della palla a Times Square”, torna faccia a faccia con colui che ha licenziato qualche tempo prima (Hector Elizondo); Kim (Sarah Jessica Parker) è una mamma neo single alle prese con la ribellione della figlia adolescente; il figlio dell’ex presidente dell’Associazione organizzatrice della festa deve assolutamente arrivare a Times Square entro la mezzanotte e lo farà con mezzi di fortuna…

Incredibile non riuscire a trovare una storia, nemmeno una, che funzioni con un cast ed un budget pressoché sterminati (che ci si può figurare già solo a giudicare dall’incredibile battage di sponsor compresi nelle operazioni di product placement). Per comprendere l’entità del cast, basti soltanto citare che oltre ai già nominati attori principali, hanno dei ruoli minori anche James Belushi, Carla Gugino, Alyssa Milano, Matthew Broder. Nel parco di attori, la peggiore è certamente Sofia Vergara, che nelle intenzioni dovrebbe essere quella divertente, ma che oltre a non far ridere finisce per irritare con le sue mossette sciocche, non facendo altro che confermare di fare questo mestiere soltanto per via dei soliti due grossi argomenti di cui madre natura l’ha dotata.

Capodanno a New York” è la personificazione filmica del  motto “quando il troppo storpia”: seguire a dovere, specie in maniera equilibrata, i numerosi personaggi proposti (in questo caso l’opulenza non si rivela un plus bensì un’ingombrante palla al piede) si ritorce contro l’esperto Garry Marshall, che non riesce a governare il tutto, finendo per essere fagocitato dall’immenso calderone approntato da lui stesso per l’occasione. I penosi tentativi finali di rattoppare alcune clamorose falle di sceneggiatura non fanno altro che peggiorare un’operazione complessivamente indecente. Scontati ovviamente (quasi) tutti gli happy end, i baci sotto la fasulla neve di coriandoli, le canzoni rigorosamente a stelle e strisce (da Katy Perry a Louis Armstrong, passando per Frank Sinatra), dopo aver ascoltato l’inno americano e poco prima di ricordarci, molto più che didascalicamente, che trattasi di film pieno di speranza e che verte sul tema dell’amore! La degna conclusione di una operazione indecorosa, peggiorata, se ce ne fosse bisogno, da dialoghi e doppiaggio italiani letteralmente indegni.

Un’autentica delusione. Meritatissime le numerose nomination ai Razzie Awards.

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