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Il mondo dei robot

Regia di Michael Crichton vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il mondo dei robot

di MERE94
9 stelle

Film innovativo e attuale per il 1973, che riesce a essere avvincente con una trama molto semplice.

Sotto consiglio di un mio collega (che ringrazio) ho scoperto questa particolare pellicola.

 

La caratteristica che salta subito all'occhio è la modernità dei temi trattati anche se stiamo parlando di un film del 1973. Di conseguenza, oggi, si nota facilmente che questa pellicola è stata particolarmente precorritrice.


Senza dimenticare che 5 anni prima uscì nelle sale "2001: Odissea nello spazio" che diede il via a discussioni sul tema dell'intelligenza artificiale, in questo film si possono notare, come già mi aveva annunciato il mio collega, delle sequenze che sono frutto di uno studio più tecnico dell'argomento, come per esempio la vista a pixel dei robot:molto più realistica dei più spaziali visori che vediamo nei film del ventunesimo secolo.


Degna di nota è anche la scena in cui si parla di un aumento di guasti rispetto a certe previsioni, viene ancora una volta trattato un argomento tecnico e molto attuale, in quanto ancora oggi in molti film sembra che ogni cosa che succede sia del tutto imprevista. Insomma, questa pellicola ha di certo rappresentato un innovazione nel tema trattato.
Tutte queste affermazioni però mi erano state già sottolineate e questo ha diretto la mia concentrazione anche su altri aspetti della pellicola, primo tra tutti è la distribuzione degli eventi nella narrazione.


Premettendo che da qui in avanti sono presenti spoiler (su un film del 1973 parlare di spoiler forse è eccessivo), la narrazione è divisa sostanzialmente in 4 parti: introduzione, reazione dei visitatori, piccole anomalie robot e finale. Conoscendo il genere del film mi aspettavo una narrazione diversa e per questo sono stato piacevolmente colpito.
La narrazione che ritengo più classica sarebbe stata: un introduzione legata alla reazione a caldo dei visitatori per il primo terzo della pellicola, a questo punto i robot inziano a guastarsi fino a metà film in cui inizia la ribellione e infine nell'ultimo terzo del film il protagonista si trovava immerso nella ribellione e riusciva (o anche no) a sopravvivere. Ma il regista ha voluto agire diversamente.


Innanzitutto l'introduzione è molto breve ed è mostrata in termini pubblicitari, questo attiva velocemente la fantasia dello spettatore che però già inizia a capire dove si andrà a finire. Successivamente c'è un'altra fase introduttiva in cui però si mostra lo scenario e se ne descrivono, attraverso gli occhi del protagonista, le caratteristiche tecniche. La terza fase è quella che stupisce di più in quanto è quella in cui si ci aspetta un colpo di scena, che però non arriva essendo un'altra parte del film molto descrittiva in cui però il protagonista si è già ambientato, noi conosciamo già le regole del gioco e i robot iniziano ad avere dei piccoli problemi che però non pregiudicano troppo l'esperienza dei personaggi. A questo punto è stata creata nello spettatore la suspense, in quanto sa che succederà qualcosa ma non sa come e quando succederà.


Nel momento più alto della suspense il regista piazza la scena del serpente che colpisce lo spettatore, ma non essendo ancora l'inizio della ribellione vera e propria tende ad aumentare ancora di più la suspense. Poi arriva la fantastica scena della rissa nel bar in cui i personaggi del film sono in pericolo alla vista dello spettatore che continua ad aspettarsi l'inizio della ribellione che però non arriva. Siamo veramente vicini alla fine del film e ancora il colpo di scena non è avvenuto, lo spettatore esce confuso dalla rissa (sensazione perfetta per un fine rissa tra ubriachi) e solo in questo momento compare l'antagonista, che già era apparso più volte al solo scopo di aumentare la suspense nel film, quando lo spettatore vede Yul Brynner sa già cosa accadrà e finalmente avviene la ribellione.


Inutile sottolineare che il metodo narrativo ha lo scopo di aumentare la suspense, in un film in cui il colpo di scena è prevedibile fin dal primo quadro, e ci riesce brillantemente. Viene attuata brillantemente la descrizione di suspense descritta da Truffaut che dice così:

 "La differenza tra suspence e sorpresa è molto semplice e ne parlo spesso (...) Noi stiamo parlando, c'è forse una bomba sotto questo tavolo e la nostra conversazione è molto normale, non accade niente di speciale e tutt'a un tratto: boom, l'esplosione. Il pubblico è sorpreso, ma prima che lo diventi gli è stata mostrata una scena del tutto normale, priva d'interesse. Ora veniamo alla suspence. La bomba è sotto il tavolo e il pubblico lo sa, probabilmente perché ha visto l'anarchico mentre la stava posando. Il pubblico sa che la bomba esploderà all'una e sa che è l'una meno un quarto - c'è un orologio nella stanza - : la stessa conversazione insignificante diventa tutt'a un tratto molto interessante perché il pubblico partecipa alla scena. Gli verrebbe da dire ai personaggi sullo schermo: 'Non dovreste parlare di cose banali, c'è una bomba sotto il tavolo che sta per esplodere da un momento all'altro'. Nel primo caso abbiamo offerto al pubblico quindici secondi di sorpresa al momento dell'esplosione. Nel secondo gli offriamo quindici minuti di suspence".


Dopo aver analizzato la struttura narrativa lineare, è d'obbligo accenare anche la struttura del film a narrazioni parallele. Nel film sono presenti più mondi paralleli che, seppur Westworld sia il principale, riescono ad essere al contempo mondi diversi ma anche uno stesso mondo, proprio come avviene realmente nella loro collocazione geografica (come accennato all'inzio e mostrato alla fine). La storia è la stessa in tutti i mondi e viene narrata contemporaneamente.


Infine è necessario scrivere qualcosa sui temi trattati.

Ovviamente si parla di intelligenza artificiale e tecnologia, essendo la tecnologia basata su un potenziamento delle doti umane ci si chiede quanto sia controllabile. Inoltre è posto un interrogativo sulla necessità di tali tecnologie ponendo un accento sull'innegabile fatto che l'uomo è fondamentalmente capriccioso. Riassumendo con dei semplici interrogativi:

 

1. Può l'uomo controllare cose più potenti di lui (anche se da lui create)?

2. La tecnologia potrà soddisfare i capricci dell'uomo o li continuerà ad alimentare?

3. Quanto la tecnologia è usata per utilizzi futili?

 

Ovviamente questi interrogativi venivano colti da pochi nel 1973, ma oggi si fanno sentire sempre di più.

 

La regia è sufficiente con scene particolarmente degne di nota come la rissa al bar, la scena delle prostitute e il duello con le spade. La colonna sonora si adatta perfettamente alle scene del film.

 

Concludendo possiamo dire che questa pellicola oltre ad essere all'avanguardia, gode di una sceneggiatura con una struttura narrativa ben studiata, di una ricerca del dettaglio che fa impallidire i film più recenti e di una regia che ha saputo sfruttare la sceneggiatura soprattutto nei momenti più importanti.

La trama non è troppo articolata ma è ben sostenuta da una sceneggiatura perfetta, da una buona regia e da una giusta colonna sonora.

 

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