Regia di Michael Crichton vedi scheda film
Esordio dietro la macchina da presa di uno scrittore in prospettiva tra i più capaci di fabbricare best-seller, il recentemente scomparso Michael Crichton, "Il mondo dei robot" è un apologo fantascientifico sui rischi di un utilizzo sconsiderato e superficiale della tecnologia, pure per scopi ludici: in un imprecisato futuro meta di vacanze anomale e costose è un parco divertimenti in cui, grazie a robot che replicano perfettamente gli esseri umani, è possibile vivere avventure come cowboys o cavalieri medioevali, pure con l'illusione di conquiste femminili piuttosto avvenenti. Tutto bene, ma se i processori smettono di obbedire ai comandi e prendono l'iniziativa? E' un film che dura neanche un'ora e mezza, e per quasi tutta la proiezione si mantiene sui toni di una commedia futuribile, con i due amici protagonisti Benjamin e Brolin a vivere scazzottate e sparatorie come nei western a sfondo umoristico, salvo sterzare nell'ultima mezz'ora in una dimensione più tesa in cui i morti sono veri. Un pò sopravvalutato dagli amanti dalla science-fiction, compensa la scelta errata di un protagonista incolore come il futuro regista Richard Benjamin con la glaciale durezza di uno Yul Brinner perfettamente a proprio agio nelle pose rigide del robot-pistolero. Risolto con qualche imperfezione da opera prima, è tuttavia una pellicola di buon intrattenimento, ma che non solleva alcuna inquietudine sui pericoli di una scienza mal impiegata.
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