Estate del 1964 in un piccolo centro dello stato del Mississippi. Due agenti dell' Fbi indagano sulla misteriosa scomparsa di tre attivisti del movimento per i diritti civili: due ebrei bianchi e un nero. Il detective Anderson è un duro ex sceriffo di quelle parti che conosce fin troppo bene vizi e pregiudizi del profondo Sud. Invece Alan Ward vorrebbe seguire alla lettera il regolamento del Bureau.
Note
La messa in scena spesso diventa oleografica. Però il dramma sudista dei tre attivisti trucidati (storia vera) non può lasciare indifferenti, così come la prova al solito memorabile di Gene Hackman. Lo scontro tra i suoi metodi brutali e quelli "disciplinati", ma inefficaci, di Willem Dafoe, sembra ricalcare un western.
Meticolosa ricostruzione del contesto,ottima fotografia, regia sapiente.Un Gene Hackman sempre convincente. Difficile pensare che Edgar Hoover mandasse 150 uomini in una contea del sud;anche se il governo in quel 1964 si risolse ad eliminare definitivamente il Realistico ed efficace.Voto 8
Come scrive Irene Bignardi "un filmone solido ma un po' troppo semplificante sul tema del razzismo nel profondo sud". Il cinema di Arthur Penn ("La caccia") e Norman Jewison ("La calda notte dell'ispettore Tibbs") aveva ben altra sensibilità e spessore. Gigantesco comunque G. Hackman, ma non gli è da meno l'eccellente W. Dafoe.
Film divinamente costruito e interpretato magistralmente. Nell'america del profondo sud un giallo a sfondo razziale, un ritratto che lascia l'amaro in bocca all'interno di un mondo immerso nella povertà, diviso e legato a concetti che non sono svaniti dopo la guerra civile. 8
Il sempre imprevedibile Alan Parker fa qui una delle cose migliori dell'intera carriera, portando in scena un dramma razziale con la precisione chirurgica di chi conosce il giusto mezzo tra il raccontare una storia appassionante e l'andare sufficientemente a fondo nelle cause.
Il sud del mondo è un "quadro" conosciuto come sinonimo di degrado sociale e dell'imperante fame.Per un passato di terre conquistate,di egemonie coloniali (e dittatoriali) e strutture deficitarie è un globo dimenticato.Il suo popolo è l'umanita' "dei figli di nessuno" a far da "genitori" sono il crimine e la fame.Uomini che hanno subito (e subiscono) l'orda razziale del… leggi tutto
Film maltrattato dall critica molto ingiustamente, è vero che non si distacca dalle denuncie antirazziste che si sono viste in diversi altri films, ma i caratteri dei protagonisti sono scavati in maniera determinante, solo che il regista Parker non sta bene alla critica per ragioni oscure che sanno solo loro, e che a noi non interessano. Il discorso svolto è di bruciante attualità in un… leggi tutto
Se c'è una cosa che i film statunitensi aventi come tema il razzismo ci hanno insegnato, è che Alabama e Mississippi non furono mai due stati federali aperti all'integrazione etnica. In particolar modo, in quegli anni 60 dove persino le istituzioni proteggevano comportamenti, non solo discriminatori, ma violenti.
Alan Parker, ispirandosi a fatti realmente accaduti, ripercorre… leggi tutto
Estate 1964, Mississippi. Tre attivisti , due bianchi ed un nero, scompaiono a seguito di un aggressione da parte degli uomini dell’ufficio dello sceriffo. Due Agenti federali, Anderson (Gene hackman) e Ward (Dafoe) vengono mandati ad indagare. Troveranno una comunità impaurita e chiusa, schiava del pregiudizio e vittima della segregazione razziale. Chiuderanno il caso?
…
Nel '64 tre attivisti per i diritti civili vengono massacrati nel Mississippi. Due uomini dell'F.B.I. ricevono l'incarico di scovare i responsabili. Pur mossi dagli stessi ideali antirazzisti, i due propongono metodi assai diversi: giovane, zelante e fiducioso nella legge il primo (Dafoe); più anziano, pragmatico e innovativo il secondo (Hackman), che conosce bene la gente del luogo dato…
Disgustato dai conati e rigurgiti razzisti che oggigiorno sembrano straripare da ogni dove, come un fiume in piena che travolge e stravolge la nostra coscienza di esseri umani trasformandola in un abominio di intolleranza, paura e odio dalle radici profonde, ho deciso di fermarmi dalle parti del Mississippi, nel profondo Sud di un'America che non ha mai smesso di…
Ogni tanto mi chiedo in base a che cosa un regista salga agli onori della cronaca oppure cada nel baratro della vergogna e della damnatio memoriae. Sarà una questione di moda? Sarà perché ormai…
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Commenti (12) vedi tutti
Meticolosa ricostruzione del contesto,ottima fotografia, regia sapiente.Un Gene Hackman sempre convincente. Difficile pensare che Edgar Hoover mandasse 150 uomini in una contea del sud;anche se il governo in quel 1964 si risolse ad eliminare definitivamente il Realistico ed efficace.Voto 8
commento di stany11Film bellissimo del 1988 mapurtroppo ancora attuale. Hackaman e Dafoe sublimi. Da vedere assolutamente.
commento di Aiace68Brucia odio, brucia!!
leggi la recensione completa di emil7/8 (voto oggettivo/soggettivo)
commento di paolofefeUn film bellissimo, non da vedere, da insegnare. Voto: 8 antirazzista
leggi la recensione completa di ProfessorAbronsiusCome scrive Irene Bignardi "un filmone solido ma un po' troppo semplificante sul tema del razzismo nel profondo sud". Il cinema di Arthur Penn ("La caccia") e Norman Jewison ("La calda notte dell'ispettore Tibbs") aveva ben altra sensibilità e spessore. Gigantesco comunque G. Hackman, ma non gli è da meno l'eccellente W. Dafoe.
commento di degoffroFilm divinamente costruito e interpretato magistralmente. Nell'america del profondo sud un giallo a sfondo razziale, un ritratto che lascia l'amaro in bocca all'interno di un mondo immerso nella povertà, diviso e legato a concetti che non sono svaniti dopo la guerra civile. 8
commento di near87Il sempre imprevedibile Alan Parker fa qui una delle cose migliori dell'intera carriera, portando in scena un dramma razziale con la precisione chirurgica di chi conosce il giusto mezzo tra il raccontare una storia appassionante e l'andare sufficientemente a fondo nelle cause.
leggi la recensione completa di marcopolo30Film che (purtroppo) rispecchia ancora la società odierna statunitense. Bravi Gene Hackman e Willem Dafoe.
leggi la recensione completa di Mr AndrewUn film potente con una tematica scomoda e pungente,fatto anche di dialoghi interessanti .Spazio per la noia zero.
commento di wang yuvoto 5
commento di alice89le ragioni per cui gran parte della critica ne parla malissimo mi sono assolutamente oscure
commento di bocchan