Regia di Nigel Cole vedi scheda film
"We want sex (equality)" è un esempio di cinema inglese militante, uno di quei piccoli grandi spaccati storici che arrivano dritti dritti dagli anni '60 per ricordarci quanto fosse importante l'attivismo nella lotta per l'acquisizione di diritti fondamentali che oggi tendiamo a sottostimare dandoli per scontati. Nella fattispecie, il film di Nigel Cole, si colloca in pieno '68 all'interno del più grande stabilimento britannico della Ford per immortalare le gesta delle sue 187 operaie alle prese con uno dei primi scioperi per ottenere condizioni contrattuali paritetiche a quelle degli uomini. Guidate con dedizione e convinzione da una madre di famiglia idealista, la minoranza femminile colpirà nel segno bloccando l'attività dell'intera azienda ed ottenendo l'attenzione del governo nonostante lo scetticismo di mezzo mondo (maschilista). Attento ed efficace nella ricostruzione d'epoca, ben strutturato in una coralità mai dispersiva, Made in Dagenham - questo il più appropriato e meno sibillino titolo originale - è settima arte che guarda al passato ma con una grande consapevolezza di quello che è il nostro presente e, nonostante un impianto antispettacolare e qualche momento di stanca qua e là, convince riaccendendo quel barlume di coscienza sociale di cui ci sarebbe tanto bisogno anche a cinquant'anni di distanza. Sceneggiatura ad orologeria ed un ottimo cast che affianca grandi mestieranti come Bob Hoskins e Miranda Richardson ad astri in ascesa come Rosamund Pike e Sally Hawkins. Quest'ultima, già musa e presenza solare per Mike Leigh, si conferma protagonista assoluta e credibile aggiungendo un'altra bella prova d'attrice in un curriculum già estremamente interessante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta