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Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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La recensione su Ti presento un amico

di Furetto60
4 stelle

Opaca commedia dei fratelli Vanzina. Cast brillante, ma risultato deludente. Divertenti i siparietti dei personaggi di contorno.

Marco giovane manager italiano, lavora a Londra, in una grande azienda di cosmetici. Ha da sei mesi una relazione con una ragazza italiana, che convive con lui e lavora anche lei nella capitale inglese. Tuttavia è tempo di crisi e la compagna viene licenziata. Spaventata dal futuro incerto, la ragazza decide di tornare in Italia, per sposare il suo ex e sistemarsi , come moglie a tempo pieno. Marco la prende male, le sue storie durano sempre poco. Tuttavia nel lavoro le cose vanno meglio, il suo superiore, lo promuove a nuovo capo del marketing dell'azienda. Ma dietro si nasconde un’insidiosa trappola: dovrà recarsi a Milano e fare il tagliatore di teste, ovverossia per dare respiro all’economia dell’azienda in deficit, deve tagliare i rami secchi cioè licenziare i dipendenti, “meno utili” Nel frattempo si trova coinvolto in una girandola di conoscenze femminili: tutte giovani,e belle e affascinanti e a loro modo "uniche”. Ma ognuna di queste  ha il difetto di avere anche un altro uomo. Il film come da tradizione Vanziniana, inizia con il solito montaggio di location eleganti, con sottofondo musicale e voce off del protagonista che ci racconta di se e della sua situazione

I rapporti uomo-donna, sono al centro della commedia, ma sono appena abbozzati,i personaggi femminili interpretati peraltro da attrici di qualità, sono macchettistici, rappresentati in modo estremo o come donne sull’orlo di una crisi di nervi , o come fredde menefreghiste, o determinate arriviste. Raoul Bova è volenteroso, ma è poco convincente nel passaggio dai momenti seri a quelli più leggeri. E quando deve mostrare il suo lato sentimentale,tentenna,  fallendo miseramente.Finale telefonato. Alcuni personaggi di contorno fanno delle buone caratterizzazioni, ma nel complesso il film gira a vuoto.I fratelli Vanzina,ancora insieme prima della scomparsa di Carlo,provano a cimentarsi con la commedia sofisticata, puntando ad un Raoul Bova in versione Hugh Grant dei poveri,  ma purtroppo il taglio televisivo della confezione e un protagonista, con una ancora scarsa vis comedy, non aiutano.

Un vero peccato perché il cast è valido e si percepisce il tentativo, almeno sulla carta, di fare qualcosa di diverso  e di più raffinato, ma il risultato finale non è all'altezza del lodevole intento.

 

 

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