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Mi manda Picone

Regia di Nanni Loy vedi scheda film

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La recensione su Mi manda Picone

di lamettrie
7 stelle

Un buon film, il cui valore consta di due parti: una ottima su Napoli, da 10; l’altra scadente sulle ambizioni di thriller metafisico. La media è 7, un film più che sufficiente.

Il cui valore va trovato soprattutto nella resa realistica e, certo, insieme anche esagerata e dunque grottesca, della vita quotidiana di Napoli: miseria economica ma anche umana, inganno, menzogna, vocazione alla truffa, voler apparire ben più di ciò che in realtà si è… questi tratti mostrano i difetti di Napoli, e in essi Nanni Loy si dimostra ancora una volta ottimo divulgatore di verità. La critica è pesantissima, e permette di sorridere parecchio.

La pellicola mostra però il suo limite nelle velleità esistenziali che pure pare avere: non si capisce un granchè, durante la visione e neppure dopo la fine, di ciò che in verità starebbe accadendo. La rassegnata, ma più che altro ambigua e soprattutto poco credibile, accettazione di tutto ciò che capita, anche e in particolare in negativo, da parte di Giannini; la mancanza di una resa pienamente realistica del dramma che vivrebbe la moglie e la famiglia di Picone, che sembrano vivacchiare piuttosto tranquilli, al di là di qualche piazzata ad effetto della moglie, nonostante il dramma che li investirebbe; l’ambiguità improvvisata della liaison appena abbozzata (che non ha alcun senso, alla luce dei fatti, dato che la Sastri non può che lamentarsi aspramente dell’operato di Giannini) fra la Sastri e Giannini appunto; queste contraddizioni non hanno un senso autentico, alla luce di quanto si vede. Certo, un minimo di senso lo trovano all’interno della cornice in cui sono collocate: l’assurdità, l’assenza di significato, il trionfo del caso in cui Giannini si trova gettato. Qui Napoli ritorna alla perfezione, come in un mondo in cui non hanno speranza di essere ricompensati né il merito né la giustizia, e dunque ci si arrangia come meglio si riesce, per sopravvivere, senza tante altre ambizioni di “normalità”.

Gli attori, oltre ai protagonisti, recitano tutti bene (del resto a Napoli non ci si può aspettare altro). Il ritmo è la tensione ci sono. La regia di Nanni Loy è validissima, come sempre accaduto per uno dei nostri registi più sottostimati.

Colonna sonora d’autore, ottima. Fotografia non è da meno.

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