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La antena

Regia di Esteban Sapir vedi scheda film

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La recensione su La antena

di alan smithee
5 stelle

locandina

La antena (2007): locandina

MUBI

Succede che tutti gli abitanti di una città conosciuta come Telepolis, in un anno perso in un passato dai tratti futuristi e vintage, hanno perso la voce. 

Costoro pertanto sono costretti a comunicare a gesti o tramite messaggi scritti.

L' unica persona che ha mantenuto l'uso della sua voce si chiama La Voz, è una donna senza volto, in quanto le sembianze facciali sono occultate da un profondo cappuccio, e dal corpo avvenente che di mestiere fa la cantante e lavora per l'unico canale televisivo trasmesso in città, gestito da Mr. TV.

Costui desidera ardentemente La Voz, che ha un figlio chiamato Tomás, un ragazzino anche lui dotato di voce, anche se lo nasconde agli estranei. 

L'amicizia tra costui e la giovane Ana San isce anche l'inizio di un timido tentativo per ribellarsi al.dominio del dittatore Tv che, rendendo muti i suoi spettatori, ne vuole carpire le capacità di espressione per piegarli al proprio volere.

Galvanizzante per la gran valenza visionaria, un citazionismo esasperato che prende di mira sin sfacciatamente il cinema degli albori di Méliès e di Fritz Lang, ed in genere la corrente espressionista, ma anche il giovane Lynch, Jeunet et Caro, per citarne solo alcuni più in evidenza, l'eccentrico film argentino La Antena si rivela come un interessante cortometraggio che perde parte della sua efficacia a seguito di una eccessiva procedura di espansione nel lungometraggio.

L'accumulo di citazioni diviene alla lunga fine a se stesso, e con passare del tempo anche l'occhio, ingraziato dalla bellezza delle costruzioni scenografiche visivamente irresistibili, finisce per abituarsi e per svilire nello spettatore quell'entusiasmo che altrove, in opere potenti non solo visivamente come Delicatessen, dei citati Jeunet e Caro, manteneva una sua costanza lungo tutto il percorso narrativo.

Qui probabilmente è proprio la struttura narrativa a venire a mancare, e la regia ammaliante dell'argentino poi sparito dalla circolazione Esteban Sapir non basta a tenere nascoste lacune che si rivelano sin troppo presto incolmabili.

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