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Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

di mm40
6 stelle

Ce lo aveva preannunciato, indirettamente, nel precedente Basta che funzioni: la ‘visione di insieme’ è ciò che realmente conta, è una maniera per sopravvivere al caos della vita, anzi quasi una filosofia con cui abbracciare la vita - piuttosto che doverla combattere quotidianamente. Woody Allen questa volta ci fa fare un passo avanti, andiamo oltre e vestiamo i panni del Boris di turno, il personaggio appunto che nel film del 2009 aveva questa ‘visione di insieme’; assistiamo così ad un quadro incompiuto in cui una serie di personaggi affronta il ‘rumore e furore che non significa nulla’ (l’esistenza umana secondo una definizione di Shakespeare, chiosa iniziale e conclusiva del film), ciascuno a modo suo. La parabola è assolutamente esistenziale: si comincia in uno stato di quiete problematica, come quella di un neonato strappato dal riparo dell’utero: un divorzio che crea due nuove vite, quelle di Alfie ed Helena; un matrimonio felice solo in apparenza, quello di Sally e Roy; un nuovo lavoro per lei, un nuovo romanzo – parto creativo – per lui, un nuovo amore per Alfie ed una nuova speranza nella cartomante per Helena. E, dopo tanto rumore e altrettanto furore, ciò che abbiamo è un finale magistralmente aperto (come l’esperienza terrena, appunto), anzi fra i più aperti nella storia del cinema: a parte il nuovo amore di Helena, nessuno dei personaggi del film è arrivato a qualche risultato concreto; che ne sarà di Roy e Dia? L’amico si risveglierà dal coma? Sally riuscirà ad avere i soldi dalla madre? Realizzerà il suo sogno professionale? E il divorzio di Greg? Ed il bambino di Alfie e Charmaine? C’è una sola certezza alla fine di questo Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, e cioè che Woody Allen è uno dei più grandi scrittori di cinema viventi, se non addirittura di sempre, per quanto riguarda perlomeno la drammaturgia dei personaggi, l’abilità ormai mostruosamente solida nel creare situazioni e caratteri di efficace presa e nel saperli rivoltare lungo l’arco della pellicola in maniera da comunicare agli spettatori tutto quanto preme al regista/sceneggiatore. E cioè, in questo caso specifico, che la tempesta dell’esistenza umana può essere egualmente attraversata affidandosi ad una cartomante, allo spiritismo, alla reincarnazione, alle medicine, a ciò che si vuole, ‘basta che funzioni’; curiosa – ma chiaramente voluta – in questo senso la decisione di non citare neppure accidentalmente alcuna religione. Allen, oltre al genio dell’autore ed alla buona padronanza della macchina da presa, mette nel film alcuni dei suoi clichè: la pioggia, la differenza di età in amore, lo scrittore frustrato, il ruolo imperscrutabile del destino, ovviamente il terrore della morte (sempre più presente nei suoi ultimi lavori) ed inserisce anche qualche elemento piuttosto insolito per il suo cinema, come la descrizione di un ambiente sociale non propriamente borghese o di lusso, quello di Sally e Roy (mentre l’agiato Alfie sguazza nel più classico dei contesti alleniani). Il cast, manco a dirlo, è strepitoso: Hopkins (ridotto in maniera tanto patetica da non sembrare neppure lontano parente di Hannibal Lecter), la Watts, Banderas, Brolin e pure la svampita di turno (Lucy Punch) sono tutti ad alti livelli. Dopo un paio di mezzi passi falsi (l’happy ending che squilibrava il cinismo di tutto il lavoro di Basta che funzioni ed il patinato, quasi stranito Vicky Cristina Barcelona), Woody ritorna con un’opera divertente, che parla sottovoce dei massimi sistemi ed è assolutamente – come nello stile dell’autore – tutt’altro che scontata a recepirsi, se non superficialmente per lo spettatore che non cerca in un simile film nient’altro che intrattenimento. 7/10.

Sulla trama

Alfie, sessantenne che non vuole sentirsi vecchio, lascia la coetanea Helena per la trentenne svampita (e traditrice) Charmaine; Helena affida le sue speranze ed i suoi soldi ad una cartomante. Sally, figlia unica di Alfie ed Helena, lavora in una galleria d’arte e, per quanto ami il marito Roy, sogna un flirt con il suo capo; ma Roy, scrittore fallito, se ne va con la bella vicina.

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