La recensione su Somewhere

Name: La recensione su Somewhere
Item: Somewhere
Rating: 10
Author: tobanis

di tobanis

10 stelle

Ora, non mi piace molto, in generale, il cinema della Coppola. E non mi era piaciuto per nulla Lost in translation. E pure di questo avevo sentito parlare male (ma anche bene). Pertanto l’ho visto, pieno di pregiudizi, pronto a stroncarlo. E sono rimasto fregato, perché l’ho trovato splendido e darò 9. Ora, dire perché per me è splendido, è cosa dura. Narra la storia inventata di una celeberrima star di Hollywood, nota a livello planetario. Costui, divorziato, passa le giornate in hotel (chiaro, non un hotel del menga), facendo nulla. Birretta, mangiucchia, sta sul divano, poca televisione…Copula molto, poiché le belle gnocche gli ronzano attorno come api sul miele, e lui raramente declina l’invito. Insomma, passa le giornate così, non è che fa molto, direi anzi che non fa nulla. Finchè l’ex moglie gli appioppa per qualche settimana la figlia 11enne, che hanno in comune. Poi cosa succede non va detto.
Film dai tempi dilatati, ma una volta tanto, magnificamente dilatati. L’ho trovato splendidamente “vero”. E se nei film a volte c’è immedesimazione, qua l’empatia col protagonista è totale, almeno da parte mia, chiaro. E poi queste musiche superbe. La colonna sonora è splendida, la scelta dei brani, lussuosa. Come ci sono i vini da meditazione, questo in fondo è un film da meditazione. Lui è Stephen Dorff, che avevo visto poche volte, molto bravo. La ragazzina è Elle Fanning, già vista molte volte (ultimamente, Super 8), e a cui è banale predire un radioso futuro di attrice, dato che già ora è bravissima.
Una parte del film è pure girata in Italia, come una trasferta: non ci facciamo una bella figura, se non per l’hotel, ma magari è giusto così.
Il film ha vinto a Venezia (presidente giuria Tarantino, chissà poi se gli è piaciuto). Aveva almeno un paio di validi concorrenti, come Il cigno nero e 13 assassini. Budget e incassi microscopici.