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La legge del crimine

Regia di Laurent Tuel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La legge del crimine

di Furetto60
4 stelle

Poliziesco in sordina,senza infamia e senza lode

In Francia, nella periferia di  Parigi, vive e agisce , Milo Malakian, alias Jean Renò , capo spietato e irriducibile, di una feroce organizzazione malavitosa, un clan che lui  definisce "Prima Cerchia," pur essendo un delinquente sanguinario, privo di qualsiasi scrupolo, coltiva il culto della famiglia, in senso allargato,a cui assicura grazie alla sua attività criminale, un alto tenore di vita, possibilità di abitare  in  case di lusso, frequentando  luoghi da sogno e ostentando macchine costose. Le sue imprese redditizie ma nefaste, lasciano, sempre una scia di sangue, peraltro perde anche un figlio durante un conflitto a fuoco con la polizia, nel corso di una drammatica rapina. Sulle sue tracce, c'è sempre il commissario Saunier, un mastino che non lo molla mai e segue costantemente le sue mosse, motivato anche da ragioni personali. Milo decide allora di effettuare un ultimo e risolutivo colpo, prima di smettere e passare le consegne al suo erede diretto, l'unico figlio che gli è rimasto: Anton che però, ha un'indole più pacifica e desidererebbe affrancarsi dall'ingombrante genitore, dal suo mondo e soprattutto dalle sue azioni criminali. Coltiva una relazione clandestina con Elodie, una ragazza semplice, di famiglia onesta, la quale sollecitata  da Saunier mette in guardia, Anton sui pericoli a cui sta andando incontro, tuttavia il padre non concepisce un destino diverso per il figlio e cerca addirittura di far eliminare Elodie, ritenendola elemento pericoloso per la sua banda. Anton riesce a salvare in extremis la sua fidanzata e decide di aiutare il padre per quest’ultima impresa, a patto di svincolarsi per sempre da lui.

Tuttavia il suo destino appare segnato, le colpe dei padri ricadono quasi sempre sui figli.

E'un poliziesco appena dignitoso, abbastanza scontato, nel narrato. Le scene "action" su cui il regista punta,sono piuttosto fiacche. L’interpretazione di Renò, in questo lavoro, è appena passabile.

Senza infamia e senza lode.

 

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