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Cosmonauta

Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film

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La recensione su Cosmonauta

di champagne1
6 stelle

Alla fine degli anni '50 due fratelli adolescenti, Arturo e Luciana, di fede comunista, vivono contemporaneamente il sogno di una rivoluzione sociale  insieme con quello della corsa allo spazio, in cui in quel periodo i cosmonauti sovietici non avevano rivali.

Ma con il passare degli anni le loro vite tenderanno a divaricarsi: Arturo, affetto da epilessia, resta sempre più intrappolato nei suoi sogni spaziali in modo infantile, mentre Luciana, di carattere forte e con una morale spregiudicata, comincia a comprendere le difficoltà coi rapporti con il mondo maschile, sia nella vita politica nella sezione sia nei rapporti sentimentali con i coetanei....

 

 

In un'epoca in cui i ragazzi discutevano di politica anche da dolescenti, al di là delle divisioni nette fra comunisti, socialisti e democristiani, emerge una società ancora patriarcale e maschilista, in cui una ragazza adolescente prova i suoi turbamenti senza la pretezione della cultura del '68.

Ma la Regista dipinge la sua protagonista senza volerne fare un'eroina, anzi mostrandola a volte nei suoi lati peggiori: una ragazza intelligente e con carisma, abile con le parole, ma che sa essere rancorosa e vendicativa oltremodo quando serve.

 

 

Se si coglie il desiderio di accompagnare la descrizione della formazione adolescenziale di Luciana alla esecuzione del ritratto della società di allora, è anche vero che il piccolo budget a disposizione non riesce a permettere le utili concessioni di tempo, ritmo e fotografia per acquistare un respiro che non sia quello simile ad un semplice film-TV.

 

 

E però, pur senza riuscire ad essere né una vera commedia né una pellicola politica, l'opera si guarda con il sorriso che si dedica (nostalgici) ai tempi che furono, anche se il finale si riempie di malinconia nel ricordarci che quando Neil Armstrong posò il piede sulla Luna non solo stava rappresentando la sconfitta del programma spaziale sovietico, ma anche la fine del sogno di un'utopia sociale.

 

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