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Regia di Philippe Lioret vedi scheda film

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La recensione su Welcome

di FilmTv Rivista
8 stelle

Pare incredibile ma succede quasi tutti i giorni. Clandestini che da Calais cercano di attraversare lo stretto della Manica a nuoto. Vorrebbe provarci anche Bilal, giovane curdo-iracheno desideroso di raggiungere l’Inghilterra. Non solo in cerca di un posto migliore (evidentemente non ha visto In questo mondo libero di Ken Loach…) ma anche per una ragazza… Con il mare e il freddo, però, non si scherza, ma Bilal trova insperato aiuto in Simon, un bravo istruttore di nuoto già incasinatissimo per i fatti suoi, che alla fine si getterà anima e corpo nell’impresa… Ottimo film di Philippe Lioret, regista di Tenue correcte exigée e altri titoli di notevole successo in patria (e invece sconosciuti da noi), che questa volta firma il suo lavoro migliore. Non tanto per l’intensità del rapporto tra i due uomini (uno giovane uno maturo, uno figlio e uno padre, uno grintoso e uno spento…) quanto per il contesto, i rumori di fondo, il bisbigliare meschino dei vicini di casa, intesi come cittadini che spiano, additano, spifferano, invocano la gogna. Una assurda legge francese, infatti, punisce chi i clandestini non li denuncia alle autorità e questo, per il Paese che durante la Seconda guerra mondiale fu smembrato dalle delazioni, è una vergogna nazionale. Simon e Bilal, però, uniti da una conoscenza altamente simbolica, perché favorita dall’elemento amniotico, è come se si resettassero dimenticando sovrastrutture, pregiudizi, particolarismi. Solo due esseri umani, nudi, uno di fronte all’altro, lingue diverse ma stessi desideri, stesse paure, medesimo sguardo. Un lavoro sui corpi e le coscienze davvero impressionante, cui contribuiscono in modo determinante gli attori, Firat Ayverdi e Vincent Lindon, scarnificati dai sentimenti con un trasporto che travalica il mestiere e coglie in pieno il fattore umano. Speriamo che il doppiaggio italiano sia decente e non infici il lavoro su rumori e voci: Lioret, infatti, prima di fare il regista è stato uno dei migliori ingegneri del suono di Francia, e qui, tra echi liquidi e dissonanze, il suo talento si sente tutto.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 49 del 2009

Autore: Mauro Gervasini

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