Regia di David Frankel vedi scheda film
Per testare come si vivrà assieme a potenziali futuri bambini, la collaudata coppia formata da John (Owen Wilson) e Jenny (Jennifer Aniston), decide di prendersi un cane per iniziare un progetto di famiglia. Il nome scelto è Marley, come Bob. E come il cantante, questo cane è straordinario, non solo perché sembra continuamente “strafatto”, combinando guai a ripetizione, ma perché ha uno stile inimitabile. Per cui i due si affezionano a lui nonostante sia un flagello, tanto da tenerselo anche dopo che arrivano ben 3 bambini. Marley è ormai uno di famiglia…
Il film è una noia mortale per tre quarti; racconta di una storia normale, quella di una coppia con un cane pasticcione. Ma è il giusto e normale scotto per parlare dell’importanza dei cani come di un membro indispensabile che scandisce certi tempi della famiglia. Soltanto quando nel finale il cane si ammala e muore, si capisce lo scopo del film, fino ad allora decisamente sconosciuto: oltre ad essere uno di famiglia, un cane ti accompagna per la vita in tutti i momenti belli e brutti, ma soprattutto rappresenta un amico fidato, che a differenza di tanti esseri umani “non ha bisogno di abiti firmati o di gioielli perché ti sta vicino che tu sia ricco o povero, basta che tu gli dia il tuo amore e lui ti da il suo”. E siccome questa frase è quella che chiude il film, la tendenza sarebbe quella di considerarlo retorico; tuttavia però il messaggio che ne viene fuori è decisamente un altro, ossia l’istituzionalizzazione di una verità assoluta alla fine di un film che prende al cuore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta