Espandi menu
cerca
Un giorno perfetto

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

Recensioni

L'autore

melaverde

melaverde

Iscritto dall'8 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post -
  • Recensioni 42
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Un giorno perfetto

di melaverde
8 stelle

che non sempre i critici cinematografici vedano i film che recensiscono è sempre stato un sospetto. In questo caso è una lampante verità, in  poche righe, nella recensione di film tv, ci sono  decine di errori: Valentina  non si fa il piercing, Zero non mette la bomba, il citato Sasha addirittura nel film non c'è, sostituito da una meno problematica Mara. Potrei continuare ma non voglio togliere troppo spazio al film. I film corali sono spesso troppo pieni di personaggi ed anche questo non fa eccezione. Per chi non ha letto il libro, all'inizio, è difficile inquadrare tutti i protagonisti, ma presto i collegamenti si cominciano a fare e gli incastri vanno a posto. Dieci persone, appartenenti a due famiglie molto diverse fra loro socialmente, quella ricca di un onorevole e quella proletaria di uno degli uomini della sua scorta, trascorrono una giornata, incrociandosi e proseguendo nelle loro vite e nelle loro disperazioni. Perchè di questo essenzialmente si tratta, di un film che non lascia speranze, un film disperato. La situazione lavorativa della mamma precaria, per esempio, è liquidata in poche sequenze, scarne, efficaci e disperate, appunto. Come l'amore del ragazzo per la sua matrigna, coetanea, che non avrà mai. Non è uno di quei film che ti fanno stare bene, questo ti entra dentro e non ti lascia mai indifferente. Un film che non dimentichi mezz'ora dopo averlo visto. Tratto da un libro difficile, a cui Ozpetek è rimasto molto fedele, è un film difficile. La disperazione è ugualmente intensa per tutti,  come ci mostrano le lacrime dell'onorevole che sta per perdere il suo potere, anche se solo il più instabile reagisce impugnando una pistola, ma Ozpetek non ce la sbatte in faccia, ce l'annuncia,  e non meno strazianti sono quindi le immagini della nonna che sta preparando un aquilone per un nipote che già non c'è più o il telefono che squilla e che sappiamo darà la più tremenda delle notizie ad una madre nel momento in cui, dopo una giornata tremenda, sta gustando insieme ad un gelato, il primo momento di tranquillità. Le immagini sono incalzanti, a volte con dei piccoli momenti di follia che fanno sorridere, come l'improbabile canzoncina cantata e ballata da Kevin,  che avrebbe tutti i motivi al mondo per essere triste ma reagisce,  come può, ai soprusi del mondo. Se un appunto devo trovare,  il trucco, la pettinatura e gli abiti di  Isabella Ferrari e della Grimaudo non accentuano le loro rispettive classi di appartenenza, ma probabilmente questa omologazione è stata una scelta, come la sostituzione dell'insegnante gay, che è nel libro, con un'insegnante etero. Probabilmente Ozpetek, in questo film ha voluto, per una volta, evitare di parlare di omosessualità, peccato per la scelta della Guerritore che io ho trovato un pò inespressiva. Bravissimi e spontanei i due bambini.   

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati